© Roberto Breschi
Sommario. Narra
la leggenda che il primo re cristiano della Polonia, Mieszko I
(962-992), volle stabilire la sua capitale in un luogo dove aveva visto
una grande aquila bianca scendere sul nido. Quell’aquila sarebbe
diventata nel
1228 il simbolo della Polonia e, posta su uno scudo rosso, ne
avrebbe determinato fin dal 1241 i colori nazionali. Nei secoli
XI-XIII il regno polacco, nonostante le minacce delle popolazioni
tedesche, seppe irrobustirsi e alleatosi con l’Ungheria e la Lituania,
con la quale fu in pratica per molto tempo una sola nazione,
ampliò i propri domini fino al mar Nero e alle porte di Mosca.
Dopo il
periodo d’oro (secoli XV-XVI), la decadenza: guerre (contro la Svezia
e i turchi), lotte sociali, tagli territoriali a favore di Austria,
Prussia e Russia, fino alla completa perdita dell’indipendenza
con la spartizione del 1795. Il Congresso di Vienna ricostituì
la Polonia, ma ne fece solo un piccolo regno vassallo dello zar.
Soltanto
nel 1918, in seguito al crollo dei grandi imperi, risorse un libero
stato
polacco. Durante la seconda guerra mondiale, la Polonia subì una
nuova totale spartizione tra Germania e Unione Sovietica. Dopo la
guerra,
nacque la repubblica indipendente con riarrangiamenti territoriali a
favore
dei sovietici e a scapito della Germania.
Regno di Polonia, Polska, Królestwo Polskie, 1815-1833
Bandiera mercantile e di
stato adottata nel novembre 1815 e interdetta nel 1833 per disposizione
russa. Riuniti sullo stesso drappo l'aquila polacca e la croce di
Sant'Andrea russa. La medesima bandiera fu usata dalla Compagnia
Commerciale Orientale creata nel 1782 per i traffici polacchi nel mar
Mediterraneo e nel mar
Nero.
Repubblica di Polonia, Polska, Rzeczpospolita Polska, 1919-1939
e dal 1990
Repubblica Popolare Polacca, Polska Rzeczpospolita Ludowa,
1944-1990
Bandiera nazionale e di
stato a terra adottata il 1° agosto 1919 e confermata dalla
repubblica popolare dal 1944 al 1990. Proporzioni 5/8. I colori
nazionali polacchi sono tratti dallo scudo, un'aquila bianca in campo
rosso, risalente alla prima metà del secolo XIII. La
tonalità del rosso ha subito nel corso degli anni alcuni
aggiustamenti, da cremisi a cinabro (1928) a rosso medio (1980).
Repubblica di Polonia, Polska, Rzeczpospolita Polska, 1920-1939
e dal 1993
Repubblica Popolare Polacca, Polska Rzeczpospolita Ludowa,
1944-1990
1920-1928
1944-1993
1928-1939
e dal 1993
Bandiera mercantile e di
stato in mare e nelle rappresentanze diplomatiche, in uso effettivo dal
febbraio 1920. Proporzioni 5/8. Il disegno dell'aquila dello scudo fu
reso ufficiale nel 1919. Un decreto del 27 dicembre 1927, in vigore dal
27 marzo 1928, modificò la bandiera cambiando sensibilmente il
disegno dell'aquila (tuttavia il vecchio modello fu tollerato ancora
per due anni) che, a parte alcuni particolari secondari, è
quello oggi in uso. Dopo la guerra, nel luglio 1944 il nuovo governo
comunista abolì la corona sulla testa dell'aquila, rimessa al
suo posto sulle bandiere con legge del 19 febbraio 1993 (sullo stemma
nazionale già dal 9 febbraio 1990) allorché in pratica si
tornò
ai vessilli anteguerra. Una leggendaria aquila bianca scendendo sul
nido,
secondo la leggenda, indicò al primo re polacco cristiano,
Mieszko I (962-992) il luogo dove erigere la capitale. Quell'aquila
diventò nel 1228 il simbolo della Polonia e, posta in campo
rosso, determinò fin dal 1241 i colori nazionali.
Repubblica di Polonia, Polska, Rzeczpospolita Polska, 1920-1939
e dal 1993
Repubblica Popolare Polacca, Polska Rzeczpospolita Ludowa,
1944-1993
1920-1928
1944-1993
1928-1939
e dal 1993
Bandiera della marina da
guerra inaugurata il 20
febbraio 1920 a Puck durante la cerimonia dello "sposalizio della
Polonia col mare" e alzata per la prima volta in mare sulla nave
idrografica Pomorzanin il 1° maggio successivo. Subì
gli stessi mutamenti della bandiera mercantile nel disegno dell'aquila
dello scudo, nel marzo del 1928 e nel luglio 1944. Infine,
le insegne della marina militare riebbero ufficialmente la corona sulla
testa dell'aquila in virtù della legge del 19 febbraio 1993, in
vigore
dal 30 aprile. Proporzioni 10:21, con intaglio ad angolo retto al
battente.
VARSAVIA
CRACOVIA
DANZICA
Bibliografia
Vexillinfo,
25, 1982 - Flag Bull., 154, 1993 - Archivio CISV
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Sommario.
Nell’Europa napoleonica la Polonia non esisteva; c’era soltanto il
Granducato di Varsavia, un piccolo stato costituito da Napoleone sui
territori polacchi precedentemente occupati dalla Prussia (trattati di
Tilsit, 1807) con l’aggiunta di alcune province della Galizia. In
seguito alla disfatta di Napoleone, Varsavia tornò alla Polonia,
che il Congresso di Vienna
volle però legata alla Russia.
Granducato di Varsavia, Warszawa, Wielkie Księstwo Warszawskie,
1807-1815
Bandiera dello stato
creato da Napoleone intorno a Varsavia dopo la conquista della
città (1806) e eretto
a granducato (pace di Tilsit, 1807). Durata, come lo stato, fino
al 1815.
POLONIA
Bibliografia
Archivio
CISV
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Sommario. La
libera Repubblica di Cracovia fu una creatura del Congresso di Vienna.
La città, antica sede dei re polacchi, ripetutamente devastata
dagli invasori,
austriaca dal 1795, conobbe così l’autonomia, insieme al
suo territorio. Nel 1846 fu tuttavia nuovamente annessa all’Austria
la quale ebbe la meglio sugli appetiti russi e prussiani, già
manifestatisi nel 1831 e nel 1836.
Repubblica di Cracovia, Kraków, Rzeczpospolita Krakowska,
1815-1846
Bandiera della libera
repubblica creata nel 1815 dal congresso di Vienna. Nel 1846 Cracovia
fu riassorbita dall'Austria; il bicolore non scomparve, ma rimase come
simbolo locale e ancor oggi è la bandiera
della città (vedi). Il bianco-azzurro fu preso dai colori
delle livree dei
cittadini nobili.
POLONIA
Bibliografia
Flag
Bull., VI:1-2, 1966-67
© Roberto Breschi
Sommario.
Danzica, città anseatica dal 1361, ribellatasi all’Ordine
Teutonico, si pose nel 1454 sotto la protezione della Polonia.
Sottomessa alla Prussia dopo la spartizione del 1795, fu di nuovo
città libera per un breve
periodo sotto Napoleone (1804-1807); l’indipendenza fu riacquistata
solo nel 1919. Travolta dagli eventi della seconda guerra mondiale,
seguì dal 1945 le sorti della Polonia.
Città Libera di Danzica,
Wolne Miasto Gdańsk, Freie Stadt Danzig, 1457-1814 e 1920-1939
Bandiera di stato e
mercantile risalente al 24 maggio 1457 e durata, pressoché nella
stessa forma, fino al 1814, a parte la breve sospensione nel periodo
napoleonico (1804-1807). Ripristinata il 9 dicembre 1920 (ufficiale dal
10 aprile 1922), sventolò per tutto il periodo dell'esistenza
dello stato libero, fino al 1°settembre 1939. Dal 1945 è
bandiera civica (vedi). È
una trasposizione dello stemma del XIV
secolo. In origine figuravano soltanto le due croci, che ricordavano la
passata appartenenza della città all'Ordine Teutonico. Nel 1457,
sia sullo stemma che sulla bandiera, fu aggiunta la corona, privilegio
concesso dal re di Polonia che da quell'anno esercitò il
protettorato su Danzica.
POLONIA
Bibliografia
R.
Klimeš, Freie Stadt Danzig. Flaggen, Wappen, Siegel, 1997 - Archivio
CISV, scheda 15/37
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