© Roberto Breschi
Sommario. La
prima spinta all’unificazione delle popolazioni del nord-est
dell’Europa si deve a
una coalizione di vichinghi e slavi formatasi nel IX secolo
per arginare verso oriente le scorrerie di nomadi Cazari.
A capo c’era il leggendario vichingo Rurik fondatore del principato
di Novgorod, primo stato russo, e capostipite di una dinastia
protrattasi fino al 1613. Questo stato si collegava a sud con il
principato di Kiev, cuore della cosiddetta Rus che avrebbe dato
il nome all’intera nazione. Minata da dissidi interni, l’unione si
sfaldò e non resse alle armate tartare dell’Orda d’Oro
che nel 1240 occuparono Kiev, mentre da ovest premevano minacciosi
i lituani. La vera riscossa iniziò con Ivan il Grande che,
affermando
il predominio di Mosca, riconquistò il Novgorod (1471) e con
Ivan il Terribile che, sconfitti i mongoli si allargò a macchia
d’olio verso l’Asia (1547-53). Subentrati i Romanov ai Rurikidi nel
1613, la Russia si estese ad ovest fino alla Polonia e con Pietro il
Grande
(1682-1725) su tutta la Siberia fino al Pacifico. Nel 1721, Pietro I
proclamò l'impero. Nel 1732
iniziò perfino la conquista dell’Alaska. Ma la disorganizzazione
dell’apparato statale, la disattenzione verso i bisogni della
popolazione,
l’esercizio della dura repressione portarono al declino e alla rovina
fino al tragico epilogo dell’uccisione dello Zar Nicola II nel 1918,
travolto dalla rivoluzione rossa. Seguì l'era sovietica
destinata a durare settant'anni.
Il crollo dell’URSS, sembrò trascinare verso lo smembramento
anche la federazione russa, che ne era l’asse portante. Tra il 1990
e il 1992, le varie repubbliche autonome al suo interno si dichiararono
stati sovrani e alcune si spinsero fino alla secessione. Nel complesso
però la federazione resse e nel 1991 l’antico tricolore
tornò
sul Cremlino a sostituire i vessilli rossi.
Zarato di Russia, Tzarstvo Russkoe, 1697-1721 - Impero Russo, Rossijskaija
Imperija, 1721-1917
Repubblica Russa, Respublika Rossija, 1917
Federazione Russa, Rossijskaija Federacija, dal 1993
Bandiera russa per
eccellenza, il cui impiego seguì
vicende alquanto complicate. Introdotta da Pietro I il Grande nel 1697
come
insegna della marina da guerra, diventò mercantile il 1°
gennaio
1705. Come tale, fu temporaneamente sostituita dal 1732 al 1743 da una
bandiera
bianca. Sotto lo zar Alessandro I, dal 1805 al 1825, tornò ad
essere
insegna della flotta e, pur essendolo già di fatto, solo il 7
maggio
1883 fu ufficialmente riconosciuta come bandiera nazionale e di stato.
Nel
1917, per pochi mesi dopo il collasso della monarchia (15 marzo), fu
alzata
anche dal governo provvisorio, quando ormai le bandiere rosse erano
alle
porte, fino al novembre 1917 e, prima della scomparsa, riapparve qua e
là durante la guerra civile, alzata da effimeri governi
antibolscevichi, talora con l’aggiunta di emblemi. Riemerse nel 1991
dalle ceneri dell’URSS per
la Federazione Russa, ma solo l'11 dicembre 1993 riacquistò le
tonalità e le proporzioni originali. Pietro il Grande, durante
un suo viaggio in
Olanda era stato probabilmente colpito dalla nitida semplicità
del
tricolore locale tanto da prenderlo a modello per la bandiera russa. I
colori
erano tuttavia preesistenti, essendo tratti dallo stemma di Mosca
(cavaliere
con manto azzurro con cavallo bianco, in campo rosso). Prima o poi,
quasi
tutti i popoli slavi avrebbero adottato vessilli nei medesimi colori,
assurti
a simbolo dell’unità panslava.
Zarato di Russia, Tzarstvo Russkoe, 1699-1701
Bandiera disegnata dallo
stesso zar Pietro I e da lui adottata in via sperimentale nell'ottobre
del 1699 come insegna della marina da guerra in sostituzione del
tricolore pulito. La sovrapposizione della croce di Sant'Anrdea fu in
relazione all'istituzione dell'omonimo Ordine,
avvenuta l'anno precedente. La bandiera fu abolita nel 1701 in seguito
alla
riforma della flotta russa, che fu divisa in squadre secondo il modello
britannico.
Rossija, 1701-1923 e dal 1992
È questa la
cosiddetta Kejzer-flag, "bandiera imperiale". Alzata in origine
a terra sui forti
della marina (1701), fu dichiarata bandiera di bompresso dallo
zar Pietro I nel 1712.
Ebbe altri svariati usi - ad es. militare e diplomatico - ma non quello
nazionale. Fu anch'essa ideata dallo zar Pietro I, che si era
evidentemente ispirato all’Union Jack britannico. Ha gli
stessi colori di quella nazionale; era ed è così popolare
e
radicata nell’uso
che perfino la flotta sovietica continuò ad alzarla sul
bompresso
fino al 1924, e come tale è stata ripresa ufficialmente il 26
luglio 1992 dalla Federazione Russa.
Zarato di Russia, Tzarstvo Russkoe, 1710-1712
Una bandiera comune per
tutte le navi della flotta russa, da inalberare a poppa, tornò
nel 1710. Era di campo bianco con
una croce di Sant'Andrea scorciata azzurra. Ebbe vita breve,
perché nel 1712 fu modificata.
Zarato di Russia, Tzarstvo Russkoe, 1712-1721
Impero Russo, Rossijskaija Imperija, 1721-1805 e 1825-1917 - Rossija,
1917-1918
Federazione Russa, Rossijskaija Federacija, dal 1992
Risalente al 1712,
l’insegna della marina militare, bianca con la croce decussata azzurra
(l’inverso della bandiera scozzese), continuò a sventolare fino
al 20 aprile 1918, fatta eccezione per il periodo 1805-1825, sostituita
col tricolore dallo zar Alessandro I. Il 15 gennaio 1992 è stata
ripristinata per la Federazione Russa. Proporzioni 2/3. Pietro il
Grande dichiarò di aver adottato questa bandiera in onore di
sant’Andrea, considerato l’evangelizzatore della Russia; ma forse lo
fece per celebrare l'Ordine di Sant'Andrea, istituito nel 1698; e non
è da escludere l'influenza scozzese dal momento che scozzesi
erano i consiglieri e gli istruttori di corte. Pur essendo un’insegna
navale, è molto popolare ed è spesso alzata dai privati
cittadini in cortei e manifestazioni, come se fosse una bandiera
nazionale.
Impero Russo, Rossijskaija Imperija, 1732-1743
Bandiera adottata il 29
dicembre 1732 come insegna mercantile in sostituzione del tricolore
bianco, blu e rosso. Abolita nel 1743. Con singolare decisione, la
zarina Anna Ivanovna sostituì il pur popolare tricolore con il
drappo bianco dei monarchi europei. La zarina Elisabetta, figlia di
Pietro I, che le succedette, rimise a posto le cose.
Impero Russo, Rossijskaija Imperija, 1858-1914
Bandiera nazionale,
mercantile e di stato adottata l'11 giugno 1858 e abolita il 19
novembre 1914. Bandiera araldica, traeva i colori dallo stemma
imperiale. Assunse un carattere
spiccatamente di stato; infatti come bandiera nazionale e mercantile
ebbe scarsissima fortuna e fu nettamente surclassata dal tricolore
bianco-azzurro-rosso che, anche ufficialmente, finì per
affiancarla come bandiera nazionale nel 1883.
Impero Russo, Rossijskaija Imperija, 1914-1917
Bandiera nazionale in
vigore dal 19 novembre 1914 al 15 marzo 1917. Secondo le intenzioni
dello zar Nicola II, l'abbinamento tra il tricolore popolare e l'aquila
imperiale avrebbe
sottolineato e ravvivato lo stretto rapporto tra la sua persona
e il popolo russo. Ma nubi nerissime incombevano sulla monarchia
e la bandiera fu pressoché ignorata. L'aquila imperiale era di
solito rappresentata così come appariva sullo scudo centrale del
grande stemma di stato del 1882, senza gli scudetti sulle ali e senza
il collare. Spesso tuttavia, come nel disegno qui sopra riprodotto,
corrispondeva alle armi minori dell'Impero approvate dallo zar il 23
febbraio 1883. In tal caso, l'ala dell'aquila alla destra araldica
(sinistra di chi guarda) portava le armi di Kazan, Polonia, Chersoneso
Taurico
e, riunite in un solo scudetto, di Kiev, Vladimir e Novgorod;
sull'altra ala vi erano quelle di Astrakan, Novosibirsk, Georgia e
Finlandia. Al centro, lo scudo di Mosca era circondato dal collare
dell'Ordine di Sant'Andrea Protocleto. In questa forma l'emblema
figurò anche sullo stendardo
imperiale dal 1885 al 1917.
Russia del Nordovest, Sever-Zapadnaija Rossija, 1919
Bandiera del governo
antibolscevico di Lianozov, costituitosi l’11 agosto 1919 nei pressi di
Pietrogrado
e appoggiato dall’armata del generale Judenic che mirava alla
riconquista della città. Il tentativo fallì nel
novembre dello stesso anno. Il tricolore della Russia zarista con
la croce al centro, manifestava in modo molto chiaro gli intenti
del governo.
Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, RSFSR
Rossijskaija Sozialisticeskaija Federativnaija Sovetskaija Respublika,
1918-1920
Bandiera valida per
tutti gli impieghi introdotta dal 5° congresso panrusso il 10
luglio 1918, ma probabilmente già in uso dall'aprile precedente,
in luogo di un analogo modello con il nome dello stato scritto per
esteso nel cantone, decretato nel marzo 1918 e mai entrato nell'uso.
Sostituita il 29 settembre
1920. Le proporzioni del drappo erano ancora 2/3. Fu uno dei primissimi
esempi della lunghissima serie di bandiere rosse di repubbliche
sovietiche con iniziali o iscrizioni in oro, accompagnate o no da
simboli
socialisti (usualmente falce e martello e stella).
Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, RSFSR
Rossijskaija Sozialisticeskaija Federativnaija Sovetskaija Respublika,
1920-1954
1920-c.
1937
1937-1954
Bandiera adottata
ufficialmente il 29 settembre 1920, ma già in uso dall'anno
precedente. Nata come bandiera nazionale, fu definita di stato l'11
maggio 1925. Durò
fino al gennaio 1954, tuttavia l'elegante grafia delle iniziali,
di tipo slavonico antico, andò progressivamente perdendosi
e, verso il 1937, l'iscrizione appariva ormai in caratteri comuni
ed era sparita anche la cornice. Le proporzioni erano 1/2, destinate
a grande fortuna in URSS. Prima del definitivo assetto dell'Unione
Sovietica e dell'introduzione dei suoi simboli, le bandiere della
Federazione Russa erano le uniche di rilevanza internazionale del
grande soggetto
politico in formazione.
Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, RSFSR
Rossijskaija Sozialisticeskaija Federativnaija Sovetskaija Respublika,
1920-1925
Insegna mercantile
adottata ufficialmente il 29 settembre 1920 e abolita nel 1925.
Proporzioni 1/2. Non molto estetica, ma facilmente identificabile
grazie alle enormi iniziali, fu in
pratica il primo simbolo sovietico portato sui mari.
Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, RSFSR
Rossijskaija Sozialisticeskaija Federativnaija Sovetskaija Respublika,
1920-1923
Bandiera della marina da
guerra, adottata insieme all'insegna mercantile nel settembre 1920. Nel
1923, quando fu introdotta
la bandiera della marina dell'Unione Sovietica, fu abolita. Le iniziali
sul ceppo dell'àncora sono quelle della repubblica. Proporzioni
1/2, con profondo intaglio al battente.
Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, RSFSR
Rossijskaija Sozialisticeskaija Federativnaija Sovetskaija Respublika,
1954-1991
Bandiera di stato
adottata il 9 gennaio 1954 e durata fino al 25 agosto 1991. Proporzioni
1/2. La Federazione
Russa fu l'ultima tra le repubbliche socialiste sovietiche a
sostituire l'anonimo drappo rosso con iscrizioni con una bandiera con
striscia distintiva e fu l'unica ad avere una striscia verticale. Per
le varie repubbliche federate della Russia, era impiegata questa stessa
bandiera, ma vicino alla striscia azzurra figurava in oro il nome dello
stato, come sigla o per esteso.
Federazione Russa, Rossijskaija Federacija, 1991-1993
In seguito allo
sfaldamento del sistema sovietico, il 25 agosto 1991 - ufficialmente il
31 ottobre successivo - fu reintrodotto il tricolore panslavo come
bandiera nazionale, mercantile e di stato della Federazione Russa. Le
proporzioni erano 1/2, non corrispondenti a quelle originali.
L'antico rapporto 2/3 fu ristabilito l'11 dicembre 1993.
AUTONOMIE (Indice)
CAMCIACCA
CISCAUCASIA
ESTREMO ORIENTE
PRIMORJE
SIBERIA
STATI COSACCHI
TEDESCHI DEL VOLGA
U R S S
Bibliografia
Flag
Bull., VI, 1966/67 e IX, 1970 - Flag Bull., XI:1, 1972 - Embl. et
Pavillons, 28, 1991 - Le Cabinet des Drapeaux, 1994 - Riv. Marittima,
Suppl., 4, 1994 - Flag Report, 14, 2000 - V.A. Sokolov,
Vexillologiceskij Spravochnik po Flagam Rossiiskoi Imperii i SSSR, 2002
- G.G. Safonov et al.,
Gosudarstvennij gerb Rossii (Emblema nazionale della Russia), Internet
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