© Roberto Breschi
Sommario.
L’inizio della storia della Germania moderna può essere fissato
alla pace di Vestfalia (1648), alla fine della guerra dei Trent’anni.
Con il riassetto territoriale che ne seguì l’autorità
imperiale andò sempre più indebolendosi e, di pari passo,
i vari stati rinvigorirono la loro autonomia. L’alba del XIX secolo
trovò il Sacro Romano Impero ormai ridotto ad una slegata
confederazione di centinaia di stati e staterelli,
pronta a soccombere inevitabilmente alla spallata di Napoleone. Questi
procedette alla riorganizzazione del puzzle tedesco fondando
nel 1806 la Confederazione del Reno, cui gradualmente aderirono 36
stati (ridisegnati e alcuni perfino spostati di territorio) ponendo
così le prime incerte basi per una futura Germania unita. La
sconfitta di Napoleone produsse la cancellazione di questi stati (1813)
e con la restaurazione del 1815 furono poste a Vienna, sulle rovine di
quella napoleonica, le fondamenta di una nuova Confederazione
Germanica. Scossa dall’antagonismo tra Austria e Prussia, nel 1866,
allo scoppio della guerra tra le due potenze, la Confederazione si
disgregò. Nel 1867, dopo la sconfitta dell’Austria,
si costituì sotto la guida della Prussia la Confederazione della
Germania del Nord, che escludeva l’Austria e gli stati del sud. Era il
vero preludio all’unità tedesca: nel 1871, sotto la spinta della
Prussia, si costituì l’Impero Germanico con Guglielmo I
Hohenzollern sul trono, comprendente 25 stati sovrani. La rivoluzione
del 1918
seguita alla sconfitta nella prima guerra mondiale segnò il
crollo dell’impero e la nascita della repubblica, detta di Weimar.
L’avvento
di Hitler alla Cancelleria nel 1933 avrebbe precipitato di lì
a poco i tedeschi e l’intera umanità in uno dei periodi
più
tragici della storia. Dopo il crollo del nazismo, la Germania era una
distesa di macerie, occupata e spartita. La ricostruzione procedette
rapidamente
ma la nazione rimase divisa, e solo nell’ottobre del 1990
ritrovò l’unità. Due terne di colori, nero-bianco-rosso e
nero-rosso-oro, spesso in antagonismo, hanno sempre caratterizzato le
bandiere tedesche.
Confederazione Germanica,
Deutscher Bund, 1848-1852
Repubblica Tedesca, Deutsches Reich, 1919-1933
Repubblica Federale Tedesca, Bundesrepublik Deutschland, dal
1949
Bandiera scelta per la
Confederazione il 9 marzo 1848 e deliberata per l'impiego mercantile il
7 novembre successivo. Il 15 agosto 1852 fu ammainata. Quasi
settant'anni dopo, l'11 agosto 1919 (su decisione del 3 luglio) la
repubblica di Weimar la reintrodusse. Di nuovo abolita da Hitler il 12
marzo 1933. Dopo la guerra, nel 1949, fu adottata da ambedue le
Germanie: il 23 maggio dalla Repubblica Federale (in uso effettivo dal
1° gennaio 1950) e il 7 ottobre dalla Germania Orientale (che
successivamente la modificò). Proporzioni 3/5. L’origine dei tre
colori viene fatta risalire ad un gruppo di studenti di Jena,
appartenenti alla Burschenschaft (Società Giovanile), i
quali portavano un vessillo rosso-nero-rosso con ricamato un ramo di
quercia d’oro. Gli stessi colori erano tuttavia ancor prima presenti
sulle bandiere del Württemberg (dal XVI secolo) e su quelle di
Reuss e di Waldeck. Il tricolore diventò presto espressione
progressista e liberaldemocratica e simbolo dell’unità nazionale.
Confederazione Germanica,
Deutscher Bund, 1848-1852
Bandiera della marina da
guerra approvata dal parlamento
il 7 novembre 1848 e ratificata con decreto dell’11 novembre
successivo. Ebbe
scarso riconoscimento internazionale e, d’altra parte, la “flotta”
confederale era costituita da solo tre navi, vendute all’asta nel 1852,
anno in cui si può dunque fissare la fine della bandiera.
Proporzioni 3/5 con cantone quadrato di lato pari ai 2/5 dell’altezza.
L’aquila bicipite del cantone, nera in campo oro con lingua rossa,
becco e artigli aperti d’oro, era tratta dallo stemma confederale, che
durò più della bandiera, fino al 1866.
Repubblica Tedesca, Deutsches Reich, 1922-1933
Repubblica Federale Tedesca, Bundesrepublik Deutschland, dal
1950
Bandiera di stato alzata
dalle autorità governative e su edifici statali. Adottata dalla
repubblica di Weimar il 1° gennaio 1922 e abolita il 12 marzo 1933.
Il 7 giugno 1950 fu ripresa dalla Repubblica Federale, tale
e quale, per sottolineare la continuità tra la vecchia e la
nuova repubblica. Proporzioni 3/5. Rispetto a quella monarchica,
l'aquila repubblicana, dal disegno stilizzato, ha il
volo "abbassato", a significare la volontà di abbandonare le
passate pretese imperialistiche.
Confederazione della Germania del Nord, Norddeutscher Bund,
1867-1871
Impero Tedesco, Deutsches Reich, 1871-1918
Repubblica Tedesca, Deutsches Reich, 1933-1935
Bandiera mercantile
adottata il 10 luglio 1867 per la Confederazione del Nord e in uso
effettivo dal primo aprile 1868; dal 25 ottobre 1867 fu dichiarata
anche bandiera nazionale. Confermata solo come insegna mercantile dalla
costituzione federale dell'impero del 20 aprile 1871, solo l'8 novembre
1892 fu riconosciuta bandiera nazionale. Scomparsa con l'abdicazione
del Kaiser Guglielmo II il 9 novembre 1918, fu ripresa dal
Terzo Reich il 12 marzo 1933 come bandiera nazionale e mercantile
accanto a quella con la svastica. Le proporzioni erano in origine 4/7,
ma passarono ben presto (1871) a 2/3. Il tricolore nero-bianco-rosso,
voluto da Bismarck, univa i colori prussiani (bianco-nero) con quelli
dell’Ansa (bianco-rosso). La terna ebbe la meglio sul nero-rosso-oro,
colori che il Bismarck aveva in profonda antipatia, tanto da definirli
“tratti dall’immondizia di strada”, considerandoli barricadieri
e filoaustriaci. Nel 1871 il Bismarck ebbe buon gioco a riconfermare il
"suo" tricolore, anche facendo leva sul fatto che i colori anseatici
bianco e rosso erano gli stessi del Brandeburgo, graditi al sovrano.
Tuttavia la bandiera, valida sin dall’inizio per l’impiego mercantile,
dovette attendere più di venti anni (1892) per essere
riconosciuta anche nazionale, a causa della resistenza degli stati
meridionali che prediligevano il tricolore nero-rosso-oro.
Confederazione della Germania del Nord, Norddeutscher Bund,
1867-1871
Impero Tedesco, Deutsches Reich, 1871-1918
Bandiera della marina da
guerra issata per la prima
volta il 1° ottobre 1867 dalla Confederazione del Nord e confermata
dalla
costituzione federale dell’Impero il 20 marzo 1871. L’8 novembre 1892
fu
aggiornato l’aspetto dell’aquila, mentre nel 1903 l’intero disegno
subì una revisione, di cui l’aspetto più evidente fu il
rinforzo delle dimensioni e della fimbriatura della grande croce. Con
l’abdicazione di Guglielmo II e dei vari principi (9 novembre 1918) il
secondo Reich finisce e la bandiera scompare. Prevale la simbologia
prussiana (campo bianco, aquila,
la croce di ferro).
Impero Tedesco, Deutsches Reich, 1892-1918
Bandiere di stato,
adottate con una serie di decreti ('8 novembre 1892, 20 gennaio
1893, 27 marzo 1893, 13 agosto 1893). Il modello base consisteva nella
bandiera nazionale in proporzioni 2/3 con un disco centrale bianco, di
diametro 5/9 dell'altezza del drappo, recante simboli differenti. In
mare, sulle navi di servizio della marina imperiale, non idonee ad
alzare l'insegna da guerra, e a terra, sugli edifici della marina, la
bandiera recava un'àncora sormontata dalla corona imperiale.
Sugli edifici e le navi governative del ministero degli esteri e nei
territori d'oltremare, al centro della bandiera figurava l'aquila
imperiale coronata. La sola corona contraddistingueva le altre
amministrazioni dello stato (le Poste aggiungevano anche il corno
postale). Abolite nel 1918.
Repubblica Tedesca, Deutsches Reich, 1922-1933
1922-1926
1926-1933
Per le sue bandiere
marittime,
adottate tutte il 1° gennaio 1922, la repubblica di Weimar mantenne
come modello base la vecchia bandiera dell'impero in proporzioni 3/5.
La bandiera di stato in mare, alzata sulle navi dello stato non armate,
aveva al centro lo stemma di stato entro uno scudo arrotondato (come
quello della bandiera di stato usata a terra, v. sopra) e un
piccolo cantone con il
tricolore nazionale che tuttavia fu abolito nel 1926.
La bandiera della navi
mercantili aveva solo il piccolo cantone con i colori nazionali, mentre
l'insegna della marina da guerra (che era usata anche
dall'esercito) aveva in più una grande croce di ferro al centro
del drappo. Le bandiere furono modificate il 12 marzo 1933.
Deutsches Reich, 1933-1945
Bandiera nazionale e
mercantile adottata il 12 marzo 1933 e cancellata l'8 maggio 1945,
all'epilogo della
seconda guerra mondiale. Proporzioni 3/5. Era l'insegna del
partito nazionalsocialista, che prima affiancò (1933)
e poi sostituì (1935) il tricolore nazionale. L’occasione
venne fornita da un episodio accaduto nel luglio del 1935 nel
porto di New York. Alcuni dimostranti salirono a bordo del piroscafo
tedesco Bremen in procinto di partire per l’Europa e
abbatterono l’insegna con la svastica, senza toccare il tricolore
nero-bianco-rosso. Per la legge americana, l’atto non si configurava
come reato di offesa alla bandiera, non essendo essa simbolo nazionale
ma solo di un partito. Ciò spinse Hitler a stabilire per legge
che la sola bandiera
nazionale e mercantile fosse quella con la svastica. Questo simbolo,
antichissimo e universalmente diffuso, dall’Asia all’Europa
settentrionale
a tutta l’America precolombiana, ha un significato complicato e
variabile,
ma, nell’essenza, rappresenta la forza vitalizzante del sole, la gioia
e la buona sorte (svasti = benessere, in sanscrito). Di tale
emblema gioioso si appropriarono tra il XIX e il XX secolo movimenti
antisemiti tedeschi e austriaci e da essi passò ai fautori del
Reich millenario. Il rosso esprimeva l'idea sociale e il bianco quella
nazionalistica.
Deutsches Reich, 1933-1935
Bandiera da guerra, sia
a terra che in mare, in uso dal 12 marzo 1933 e sostituita il 5
novembre 1935. Proporzioni 3/5.
Si trattava della stessa bandiera da guerra della repubblica di Weimar,
ma senza il tricolore nel cantone e con la croce leggermente modificata
nel disegno e spostata verso l’asta.
Deutsches Reich, 1935-1945
1935-1938
1938-1945
Bandiera da guerra della
marina e dell’esercito adottata il 5 ottobre 1935, effettiva dal 7
novembre successivo. Nel febbraio 1938 alcuni particolari del disegno
furono variati. In
uso fino al crollo del nazismo nel 1945. Proporzioni 3/5. Il modello si
ispirava all’insegna dell’impero, ma al posto dell’aquila prussiana
campeggiava
la svastica.
Deutsches Reich, 1933-1945
1933-1935
1935-1945
Bandiera di stato a
terra e in mare adottata il 12 marzo 1933. Come modello base
corrispondeva a quello in uso al tempo dell'impero (1892-1918), ma nel
tondo centrale figurava l'aquila repubblicana. Il 15 settembre 1935 fu
sostituita con la versione nazista. Il disegno della svastica, in
posizione retta, era
più elaborato rispetto alla bandiera nazionale ed era
accompagnato, nel cantone, dall’aquila, simbolo di vittoria e animale
“ariano” ed emblema del partito nazionalsocialista. Durata sino alla
fine della guerra.
Movimento Tedesco di Resistenza, Deutsche Widerstandsbewegung, 1944
Una citazione dovuta a
coloro che il 20 luglio 1944 tentarono di rovesciare il regime nazista
e che avevano
progettato anche una nuova bandiera per il nuovo stato democratico.
Disegnata da Josef Wirmer, esponente della resistenza tedesca,
la bandiera aveva gli storici colori nero, rosso e giallo ma con
disegno a croce scandinava. Nel 1948 fu riproposta come bandiera
nazionale ma, nonostante il favore di Adenauer (che con poche modifiche
l’adottò per il suo partito), le fu preferito il tricolore a
strisce.
Deutschland, 1946-1950
Bandiera mercantile
stabilita dalla commissione alleata di controllo il 17 novembre 1946 e
in vigore sino al 31 dicembre 1950. Era la sola bandiera "tedesca"
consentita (e solo per i mercantili) sotto il controllo alleato dopo il
crollo del nazismo. Si trattava di un drappo derivato dalla bandierina
corrispondente alla lettera C del codice internazionale di
segnalazione, tagliato a coda di rondine. Situazione analoga si
verificò in Giappone e nelle Ryukyus.
Repubblica Federale Tedesca, Bundesrepublik Deutschland, dal
1956
Bandiera della marina
militare adottata il 25
maggio 1956, allorché fu consentito alla Germania Occidentale di
dotarsi
di una propria flotta da guerra. Confermata nel 1990 dalla Germania
unificata. Proporzioni 3/5 con intaglio al battente pari a 1/4 della
lunghezza del
drappo. Lo scudo, di forma arrotondata come quello della bandiera di
stato
è equidistante dall’asta e dal vertice dell’intaglio.
BERLINO
GERMANIA ORIENTALE
RENANIA
SACRO ROMANO IMPERO
SARRE
ANTICHI STATI TEDESCHI (Indice)
Bibliografia
J. Siebmacher's Grosses Wappenbuch, I,6, 1878 -
Flaggenbuch OKM, 1939 - J.C. Cooper, An Illustrated Encyclopedia of
Traditional
Symbols, 1982 - Riv. Marittima, Suppl., 11, 1982 - Flag Bull.,
100, 1983 - Vexillinfo, 55, 1984 - Flagmaster, 78, 1994 - Archivio
CISV, scheda 15
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