© Roberto Breschi
Sommario. I
Borboni, ramo cadetto della dinastia dei Capetingi che regnavano dal
956, ereditarono il trono di Francia nel 1589 e lo tennero per due
secoli, fino alla Rivoluzione Francese. La rivoluzione spazzò
via i loro vessilli bianchi e gli altri simboli monarchici e nel 1789,
l’anno della presa della Bastiglia, portò il tricolore, simbolo
di libertà e uguaglianza. Il nuovo astro apparso sulla scena
europea, Napoleone, imperatore dal 1804, lo piantò in mezzo
continente, ma la sua abdicazione e la sua definitiva sconfitta (1815),
riportarono i Borboni sul trono e riapparve la bandiera bianca. Con
l’avvento della monarchia costituzionale di Luigi Filippo (1830)
tornò il tricolore, che, a parte un mancato tentativo di
cambiarlo durante i moti del 1848, non sarebbe stato più
abbandonato: non con la restaurazione del secondo impero di Napoleone
III nel 1851, né col ritorno della repubblica (1871).
Regno di Francia, Royaume de France,
c.1365-sec. XVIII
Bandiera armeggiata
usata per la prima volta da
Carlo V verso il 1365. Per circa quattro secoli fu alzata da scali e
consolati,
specialmente in Levante, e inalberata sulle navi come garante di
sicurezza;
nelle colonie americane fu visibile fino agli albori del XVIII secolo.
I
gigli di Francia, o fiordalisi (fleur de lis è termine
risalente
al 1161), sono tanto noti e popolari quanto incerta e dibattuta
è
la loro origine. Verso il 1137/47 Luigi VII il Giovane avrebbe scelto,
come
segno di distinzione, vesti e addobbi azzurri seminati di gigli d’oro;
il
giglio era peraltro già presente come ornamento sulle corone e
gli
scettri dei re carolingi. Lo scudo azzurro con solo tre gigli, detto
“di
Francia moderna”, dal quale deriva la bandiera, comparve nel XIII
secolo. Non era altro che una semplificazione, fatta per motivi di
praticità, di quello seminato, detto “di Francia antica”, al
quale pure corrisposero analoghe bandiere.
Regno di Francia, Royaume de France,
1661-1790
Bandiera mercantile
introdotta il 9 ottobre 1661 con ordinanza del ministero della marina e
soppressa nel 1790. Al centro figurava lo scudo dell'arma reale. Croci
bianche in un campo azzurro seminato di gigli risalivano al secolo XIV.
Nel corso del secolo XVII i mercantili alzavano, tra le altre, bandiere
azzurre con croce bianca senza gigli e, abusivamente, le insegne
completamente bianche proprie della marina da guerra; la situazione era
ulteriormente complicata dal diffuso impiego di bandiere di
città marittime. L'ordinanza ministeriale del 1661, imponendo
un'unica bandiera, cercò di por fine a tale confusione,
riuscendovi solo in parte.
Un'altra bandiera
mercantile, anch'essa ufficiale, fu introdotta fra il 1680 e il 1690 e
appare su una carta commissionata dallo stesso Luigi XIV. Fu visibile
soprattutto sulle rotte del Mediterraneo e nel periodo di interdizione
della insegna bianca per le navi mercantili (v. più avanti).
Nello stesso periodo,
una ulteriore bandiera mercantile era rossa, seminata di gigli d'oro,
con le armi reali limitate al solo scudo coronato. Era definita
"comune" ed era alzata soprattutto nel Mediterraneo. Durò
probabilmente sino al 1790 (la sua esistenza è ancora attestata
nel 1787).
Regno di Francia, Royaume de France, 1661-1790 e 1814-1830
Bandiera
della marina da
guerra entrata in uso tra il 1636 e il 1643, ma resa ufficiale solo il
9 ottobre 1661 da un'ordinanza di Luigi XIV, che nel contempo ne
vietava l'impiego mercantile (praticato abusivamente fin dalla prima
metà del XVII secolo). Tuttavia,
dopo oltre un secolo, un'altra ordinanza del 25 marzo 1765 ne
consentì l'uso ufficiale anche sui mercantili. Abolita nel 1790
e ripristinata
il 13 aprile 1814 con la restaurazione della monarchia. Definitivamente
sostituita dal tricolore nel 1830. Il bianco era apparso come colore
nazionale nel secolo XV e l'uso di bandiere bianche, di solito
abbellite
con ricami in oro e azzurro, risale al XVI secolo. Era considerato il
colore del vessillo di Giovanna d’Arco, della Gerusalemme celeste e
delle vesti del Signore e degli angeli; per la tradizione medievale era
associato ai Galli, dei quali era il simbolo e il nome stesso (in greco
gala = latte).
Regno di Francia, Royaume de France, 1632-1790 e 1814-1830
Stendardo reale e
bandiera di stato introdotta nel 1632 come insegna del comandante
supremo della marina da guerra e in seguito riservata al re; abolita
nel 1790. Ripresa da Luigi XVIII il 14 aprile 1814 come stendardo reale
in mare. Definitivamente soppressa nel 1830. Il campo bianco, senza
stemma, di solito seminato di gigli
d'oro, era stato introdotto verso il 1598 da Enrico IV. Il disegno
dello stemma di stato, corrispondente alle armi medie, era di
esecuzione
complicata e costosa, spesso soggetto a varianti. Lo scudo era sorretto
da due angeli, spesso di aspetto infantile (forse a causa di un disegno
commissionato dallo stesso Luigi XIV nel 1689), sormontato dalla corona
con o senza fodera rossa e circondato dai collari degli ordini di San
Michele e del Santo Spirito
France, 1789-1794
Le prime coccarde e
bandiere tricolori apparvero nel 1789, l’anno della presa della
Bastiglia. Simbolo di libertà e uguaglianza, il tricolore nacque
dal popolo e diventò patrimonio di tutti: fu in altri termini la
prima vera bandiera nazionale. Di lì a poco sarebbe stato preso
a modello per molte altre bandiere. Il blu e il rosso erano i colori di
Parigi, il bianco apparteneva all’ancien regime. Sarebbe stato
proprio Luigi XVI che il 17 luglio 1789, rientrato a Parigi da
Versailles per riconciliarsi con il popolo, si mostrò sulla
porta dell’Hôtel de ville con una coccarda creata sul
momento appuntando i colori blu e rosso, offertigli dal sindaco di
Parigi, su quelli della sua famiglia. Altri giurano che il 27
luglio, fu invece il marchese de La Fayette, come narra lui medesimo,
a mescolare per primo il vecchio colore con quelli della rivoluzione.
Nei primi anni di
esistenza, il tricolore apparve
in svariate fogge, ma per lo più a strisce orizzontali. Il
modello
a strisce verticali - del tutto innovativo per l’epoca - aveva di
solito
il rosso all’asta. Solo nel 1794 fu reso ufficiale il tricolore come
oggi lo conosciamo.
France, 1790-1794
Bandiera marittima, sia
mercantile che da guerra, adottata dall'Assemblea Nazionale con
l'approvazione del re il 24 ottobre 1790 e sostituita il
20 maggio 1794. Era
un tentativo di compromesso col passato; bianca come le vecchie insegne
borboniche, portava il nuovo tricolore nel cantone entro una cornice
rosso-blu. Il risultato fu di scontentare tutti, tanto che quando nel
1794 fu ufficialmente abolita, già da tempo era scomparsa.
Repubblica Francese, République Française,
1794-1804, 1848-1851 e dal 1870
Impero Francese, Empire Français, 1804-1814, 1815 e
1851-1870
Regno di Francia, Royaume de France, 1830-1848
Bandiera "nazionale in
terra e in mare" adottata il 20 maggio 1794 dalla repubblica nata dalla
rivoluzione francese. Non cambiò nel 1804 allorché
Napoleone proclamò il primo impero, ma il 13 aprile 1814, con
l'abdicazione dell'imperatore, fu abolita e sostituita - a parte la
breve parentesi dei cento giorni (20 marzo-26 giugno 1815) - dalla
bandiera bianca dei Borboni. Il tricolore tornò definitivamente
per decreto reale del
2 agosto 1830, con l’avvento della monarchia costituzionale di Luigi
Filippo. In seguito ai moti del 1848 che portarono alla seconda
repubblica, vi fu un serio tentativo di sostituirlo con la bandiera
rossa, ma la
cosa non andò in porto, grazie anche all’intervento del poeta
Alphonse de Lamartine; accadde però che per pochi giorni
l’ordine
dei colori, fu mutato. Dopo che le cose furono rimesse a posto, il
tricolore
non sarà più cambiato né con la restaurazione del
secondo impero di Napoleone III, nel 1851, né col ritorno della
repubblica (1871). Il 17 maggio 1853 fu stabilito che, per l’impiego
marittimo,
le strisce avessero proporzioni di 30:33:37 in modo da ottenere
un’impressione visiva di uguale larghezza.
Repubblica Francese, République Française, 1848
Bandiera nazionale
adottata verso la fine di febbraio 1848 e soppressa pochi giorni dopo,
il 5 marzo. Rappresentò o il fallito tentativo di cambiare la
sequenza dei colori durante la rivoluzione del 1848 o semplicemente un
errore subito corretto.
Francia Libera, France Libre, 1941-1945
Bandiera usata dal 1941
al 1945 dalle forze di resistenza francesi capeggiate dal generale de
Gaulle. In seguito all'entrata dei nazisti a Parigi e all'armistizio di
Compiègne (14-22 giugno 1940), gran parte del territorio
francese passò sotto occupazione militare tedesca e si
costituì il governo autoritario di Vichy.
Le forze che vi si opponevano, con regolamento del 5 giugno 1941,
adottarono la "croce di Lorena" quale simbolo ufficiale della Francia
libera. Da quella data comparve sovente al centro del tricolore come
segno di distinzione
dalla bandiera pulita che il governo di Vichy aveva mantenuto.
Le Forze Navali della Francia Libera, FNFL, (la marina francese non si
consegnò ai tedeschi) alzarono una versione modificata con la
croce di Lorena entro una losanga bianca; la stessa bandiera è
ancor oggi in uso come Jack d'onore.
La croce patriarcale
è un simbolo di origine bizantina, usato in Ungheria fin dal XII
secolo. Rappresenta
la croce di Cristo completa del titulus INRI. Giunse in Francia
nel secolo XIV, ove fu nota come "croce d'Angiò" fino al 1477,
quando, associata all'assedio di Nancy e alla sconfitta di Carlo il
Temerario,
diventò "croce di Lorena". Dopo l'annessione tedesca di una
parte
della Lorena (1870) accrebbe il suo significato di libertà e
riscatto
e anche per questo fu scelta dalla resistenza francese.
ANTICHE COLONIE
BRETAGNA
CORSICA
MENTONE E ROCCABRUNA
MULHOUSE
Bibliografia
Vexillologia, I, 1967 - Flag Bull., X:2-3, 1971;
XII:4, 1973 e XV:1, 1976 - Rivista
Marittima, suppl., 12, 1978 - L. Philippe, XI Congresso Internazionale
di Vessillologia, Madrid, 1985 - Embl. et Pavillons, 23, 1990 -
Franciae Vexilla, 14, 1999 - Archivio CISV, scheda 4
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