SARDEGNA - Bandiere di bompresso

© Roberto Breschi
1816-1848


Bandiera di bompresso introdotta il 1° giugno 1816 e abolita nel 1848 con l'adozione del tricolore. Oltre che sulle navi da guerra era alzata anche sui mercantili, nei porti del regno e nei consolati. Il disegno, composto dalla sovrapposizione delle croci di Savoia, Genova e Sardegna, corrispondeva a quello del cantone della bandiera di stato, in uso nel medesimo periodo. Proporzioni 2/3. 


Bibliografia
Armi Antiche, n.u., 1967 - G. Galuppini, La bandiera tricolore nella Marina sarda, 1987 - E. Ricchiardi, Le bandiere di Carlo Alberto, 2000


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SARDEGNA - Altre bandiere marittime

© Roberto Breschi
sec. XVI -1861


Bandiera da guerra. Era quella dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro, nato nel 1572 dall'unione degli Ordini di San Maurizio (fondato nel 1434) e di San Lazzaro (risalente alle prime crociate, sec. XII) per volere di Emanuele Filiberto allo scopo di combattere i turchi e i pirati barbareschi. Fu alzata dal naviglio dell'Ordine insieme alla bandiera sabauda fino al 1861. Il campo rosso del drappo era derivato dall'insegna dell'Ordine di San Maurizio, a cui apparteneva anche la croce bianca trifogliata. Accollata la croce verde biforcata di San Lazzaro. Le proporzioni relative dei due emblemi variarono nel tempo fino a stabilizzarsi su uguali dimensioni.

1802-1814


Bandiera marittima istituita da Vittorio Emanuele I nel 1802 quando il regno era limitato alla sola Sardegna. Abolita il 30 dicembre 1814 dopo il ritorno del re a Torino. In una tavola dell'epoca (Archivio di Stato di Torino), è definita "di Corsale" e veniva alzata dal naviglio addetto alla guerra da corsa, che serviva sotto le insegne sarde ma non era direttamente soggetto alla sovrana potestà. Differiva dalla normale bandiera della marina da guerra (v. Sardegna, pagina principale) solo per l'assenza dell'aquila e per la forma dello scudetto.



Altra bandiera marittima in uso nello stesso periodo. È ascrivibile alla marina da guerra ma il tipo di impiego è incerto. Un esemplare di questa bandiera è conservato al Sacrario delle bandiere a Roma.


1815- ?


Bandiera apparsa dopo la restaurazione del regno e durata pochi anni (viene ancora riportata nel 1819, ma forse erà già stata abolita). Un esemplare è conservato al Sacrario delle Bandiere a Roma. Riproduce lo stemma della marina sarda, ma in modo scorretto, con una croce erroneamente scorciata e con l'omissione delle teste di moro sarde. Non se ne conosce con certezza l'impiego, anche se è in genere considerato un "piccolo" stendardo reale in mare.


Bibliografia
Armi Antiche, n.u., 1967 -  Flag Bull., VII, 3, 1968 - Vexilla Italica, 1 e 2, 1975 - G. Galuppini, La bandiera tricolore nella Marina sarda, 1987


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SARDEGNA - Bandiere reali

© Roberto Breschi
Gli stendardi reali del Regno di Sardegna erano essenzialmente bandiere di mare. Essi erano alzati sull'albero maestro quando il re era presente a bordo. Fino all'inizio del XIX secolo non esisteva una bandiera distinta e si usava come stendardo reale il vessillo rosso con croce bianca.

1802-1814




Stendardo introdotto nel 1802 da Vittorio Emanuele I, appena salito al trono, quando il regno, in seguito alle conquiste napoleoniche, era territorialmente ridotto alla sola Sardegna. Durato fino al 30 dicembre 1814, quando il re, rientrato a Torino, modificò le bandiere. Al centro del drappo azzurro, entro una cornice formata da nodi di Savoia alternati a rose, c'era lo stemma nella forma risalente al 1718, quando Vittorio Amedeo II diventò re di Sardegna. Le armi di Gerusalemme, Lusignano, Armenia e Cipro nel 1° quarto; Sassonia antica e moderna e Angria nel 2°; Chiablese e Aosta nel 3°; Piemonte, Monferrato, Ginevra e Saluzzo nel 4°; Nizza in punta. Lo scudo era racchiuso entro il collare dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata - già del Collare - che fu istituito da Amedeo VI nel 1362.

1815-1834


c. 1815-1821



1821-1834


Stendardo reale adottato dopo il 30 dicembre 1814, data in cui fu inserita nello stemma reale anche l'arma di Genova. Probabilmente, per un breve periodo, il drappo restò azzurro, ma poi fu mutato in bianco. Verso il 1821 fu aggiunto un bordo azzurro ornato di rose alternate a nodi di Savoia. Il grande scudo al centro, di forma sannitica, ancora circondato dal collare dell'Ordine della SS. Annunziata e sostenuto da due leoni, fu accollato a un trofeo di quattro bandiere (mutevoli  nelle varie rappresentazioni) di domini del regno. Nel 1834 la bandiera fu notevolmente semplificata da Carlo Alberto.

1834-1861


1834-1848



1848-1861
Carlo Alberto, salito al trono nel 1831, cominciò a usare nel 1834 il semplice scudo di Savoia sullo stendardo. Dal 1848 lo scudo fu accollato a un trofeo di quattro bandiere tricolori. Nel 1861 la bandiera, praticamente inalterata, divenne lo stendardo reale italiano, poi sostituito nel 1880.


Bibliografia
Armi Antiche, n.u., 1967 - Vexilla Italica, 1 e 2, 1975 - G. Galuppini, La bandiera tricolore nella Marina sarda, 1987


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