1861
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Unità
d'Italia. Il 17 maggio 1861 il re di Sardegna Vittorio Emanuele II
proclama ufficialmente la nascita del Regno d'Italia (legge 4671) e
«assume il titolo di re per sé e per i suoi
Successori». Mancano ancora pezzi importanti di territorio (Roma
e Venezie). Già delineati i confini di 59 province, ma per
l'armonizzazione amministrativa occorreranno alcuni anni.
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1866
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Il 27
ottobre 1866 le Venezie si uniscono al regno d'Italia con voto
plebiscitario. Si aggiungono otto province. Una nona provincia
(Mantova) si aggiungerà nel 1868.
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1870
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Con
deliberazione della Consulta Araldica del 4 maggio 1870, sono
«fissati gli ornamenti esteriori degli stemmi delle famiglie,
delle province e dei comuni». La provincia di Ancona è la
prima ad ottenere il 3 luglio 1870 la concessione dello stemma.
Seguirà Verona il 20 marzo 1871.

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La corona di provincia
consisteva in una muraglia circolare di dodici torri merlate, di cui
sette visibili, unite da cortine di muro anch'esse merlate, il tutto
d'oro. Lo scudo, di cui non era precisata la forma, era circondato da
una
ghirlanda di fronde di quercia e di alloro (assai pesante) legata in
genere con nastro rosso e sospesa a un'asta dorata e ornata alle
estremità da due pigne dorate.
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L'episodio della breccia di Porta Pia, del 20 settembre
1870, segna la
fine dello Stato Pontificio e l'annessione di Roma e del suo territorio
al Regno d'Italia.
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1896
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Un regio
decreto del 2 luglio 1896 istituisce il Libro araldico degli enti
morali. Su di esso verranno annotati tra gli altri gli stemmi
delle province e dei comuni.
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1898
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Dal 20
al 24 ottobre 1898 si tiene a Torino il Primo Congresso Nazionale
delle
Province. Si discutono temi relativi alle competenze amministrative
in
particolare nei settori della viabilità delle imposte e
dell'assistenza.

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In ricordo del Primo
Congresso Nazionale delle Province fu collocata sotto i portici di
Piazza Castello a Torino una lapide marmorea. Su di essa sono
rappresentati a colori gli stemmi di tutte le province d'italia,
sistemati a cornice e ordinati alfabeticamente. Il manufatto ha
notevole valore documentale, anche se solo pochi stemmi avevano il
Regio
Decreto di concessione.
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1905
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L'art.
42 del RD 234 del 13 aprile 1905 stabilisce una nuova forma di corona:
«La corona della Provincia (a meno di concessione speciale)
è formata da un cerchio d'oro, gemmato colle cordonature lisce
ai margini racchiudente due rami, uno di alloro ed uno di quercia al
naturale uscenti dalla corona, decussati e ricadenti
all'infuori». Nessuna particolare prescrizione riguardo alla
forma dello scudo e alla ghirlanda che lo circonda; quest'ultima
sovente è omessa o semplificata nella tipologia affine a
quella attualmente in uso.
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Il 15 maggio 1905 si
inaugura a Napoli alla presenza di Vittorio Emanuele III il Secondo
Congresso Nazionale delle Province. In quella sede nasce l'idea di
un'assemblea nazionale permanente delle province, che si
concretizzerà
più tardi.
Un documento firmato da tutti i rappresentanti delle province è
conservato nella sala consiliare della provincia di Napoli presso il
convento di Santa Maria la Nova; sullo sfondo sono riprodotti tutti gli
stemmi delle province dell'epoca, ordinati geograficamente.
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1908
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Il 23
marzo 1908 nasce a Roma l'Unione delle Province Italiane (UPI),
tuttora
attiva. Si concretizza così l'idea che era stata oggetto di
discussione al congresso di Napoli del 1905.
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1923
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I
territori annessi dopo la fine della prima guerra mondiale sono
ordinati in nuove province. Si aggiungono Trento, Trieste (nel 1922),
Pola e Zara. Sono costituite anche le province della Spezia e dello
Jonio (Taranto). Nel 1924 si aggiunge anche Fiume, portando il totale a
76 province.
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1927
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Riforma
amministrativa: sono eliminati i circondari, enti intermedi tra comuni
e province. Sono istituite ben 17 nuove province, ma viene abolita
quella di Caserta. Il totale sale a 92.
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1929
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L'art.
39 del DR 61 del 21 gennaio 1929 fissa la forma dello scudo e detta
norme araldiche su stemmi e gonfaloni: «Gli stemmi delle
Provincie e dei Comuni non possono essere modificati. Essi hanno la
forma cosiddetta sannitica con la corona e con le ornamentazioni
prescritte dal regolamento tecnico araldico del 13 aprile 1905 senza
sostegni o tenenti o motti, salvo antiche e provate concessioni. La
forma degli antichi Gonfaloni non potrà essere modificata. La
Consulta determinerà la forma di quelli di nuova
concessione».
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1933
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Con RD 1440 del 12
ottobre 1933 è istituito il capo del littorio «di
rosso
porpora al fascio littorio d’oro circondato da due rami di quercia e
d’alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali».
Il decreto obbligava ad aggiungere il capo del littorio su tutti gli
stemmi delle province, oltre a quelli dei comuni e di altri enti
morali. Ciò comportò alcune difficoltà nel
riposizionamento delle pezze araldiche e anche costi non trascurabili.
A seguito delle vicende belliche il capo del littorio sarebbe caduto in
dususo dopo l'8 settembre 1943 (ufficialmente alla fine del 1944 con
Decreto Luogotenenziale 394 del 10 dicembre).
Lo stemma della nuova provincia di Littoria, la 93esima, istituita nel
1934, è l'unico esistito sempre con il capo
del littorio (dal 1934 al 1943).
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1941
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In
seguito all'ocupazione italo-tedesca del Regno di Jugoslavia, con RD
Legge del 18 maggio 1941 è istituito il Governatorato della
Dalmazia comprendente le nuove province di Spalato e di Cattaro oltre
alla provincia di Zara notevolmente ingrandita. È istituita
anche la provincia di Lubiana (3 maggio). I nuovi enti avranno
esistenza effimera: si dissolvono con l'8 settembre 1943 in seguito
all'occupaziome tedesca.
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1946
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Il 2
giugno 1946 cala il sipario sul Regno d'Italia. Gli italiani,
interpellati con referendum, scelgono la Repubblica. Cadono i simboli
della monarchia e del regime fascista, Si prospetta una
riorganizzazione amministrativa del territorio.
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