OLDEMBURGO
© Roberto Breschi
Sommario. Contea costituitasi nel secolo XI, elevata a principato indipendente nel 1180, l’Oldemburgo era collegato da linee dinastiche alla Danimarca ed appartenne a quest’ultima dal 1667 al 1773, quando riacquistò l’indipendenza come ducato. Occupato da Napoleone,  con la restaurazione tornò sovrano e fu elevato a granducato. Nel 1867 aderì alla Confederazione del Nord. Dopo il 1918 l'Oldemburgo costituì un Land della repubblica di Weimar e oggi fa parte dello stato della Bassa Sassonia.


Ducato di Oldemburgo, Herzogtum Oldenburg, 1774-1815
Granducato di Oldemburgo, Grossherzogtum Oldenburg, 1815-1918


Adottata come bandiera mercantile del ducato il 24 agosto 1774, confermata dal granducato nel 1815 e dichiarata nazionale il 20/28 ottobre 1824. Fu abolita il 1° maggio 1918, ma per l'impiego mercantile era stata interdetta già dal 1° luglio 1867. Proporzioni 3/5. I colori del paese erano in origine il rosso e il giallo; verso il 1475 si aggiunse l'azzurro e alla metà del XVII secolo prevalsero il rosso e l'azzurro.
L'analoga bandiera con lo stemma fu adottata per le navi dello stato il 24 agosto 1774; più tardi se ne consentì l'uso anche per le imbarcazioni private in alternativa alla versione senza stemma. Sostituita nel 1867 dalla bandiera della Confederazione del Nord, restò a terra come bandiera nazionale, in uso dapprima abusivo, poi permesso dal 1902 fino al 1° gennaio 1913, e tollerato fino al 1918. Lo scudo inquartato dell'Oldemburgo risale a circa il 1475. Nel 1° e nel 4° figura l'arma di Oldemburgo, a strisce gialle e rosse, la cui origine data verso la fine del XII secolo; nel 2° e nel 3° la croce fitta d'oro in campo azzurro, detta "di Delmenhorst" in quanto ritenuta l'arma di tale contea.


Allo stesso periodo si ascrive anche una bandiera per le poche navi "da guerra", navi che in pratica consistevano in mercantili dello stato armati. L'impiego fu pertanto assai limitato. Si trattava della bandiera con lo scudo ovale tagliata a coda di rondine.


Stato dell'Oldemburgo, Freistaat Oldenburg, 1919-1933



1894-1918


1902-1918
Bandiera per le navi dei servizi dello stato introdotta nel 1894 e abolita nel 1918. Corrispondeva all'analoga bandiera germanica con l'aggiunta nel cantone dello scudetto inquartato con le armi proprie dell'Oldemburgo nel 1°, di Delmenhorst nel 2°, del vescovato di Lubecca nel 3°, di Birkenfeld nel 4°, con in punta di Jever. Dall'8 agosto 1902 restò in uso solo come bandiera di stato in mare, mentre per la navigazione interna fu adottata una nuova insegna corrispondente alla bandiera del paese con lo stemma con manto e corona in un riquadro bianco posto sull'intersezione dei bracci della croce.


Stato dell'Oldemburgo, Freistaat Oldenburg, 1919-1935



1919-1933


1919-1933


1933-1935
Bandiera adottata il 3 ottobre 1919, abolita nel 1933. Proporzioni 2/3 con i bracci della croce larghi 1/4 dell'altezza del drappo. La versione di stato, da alzarsi in mare e sugli edifici governativi, portava lo stemma al centro. Erano riconfermati i simboli del precedente granducato, con alcune modifiche. Diverse le proporzioni del drappo, e lo stemma, privato della corona e dotato di un bordo dorato, non era più collocato nell'ovale bianco. Il 27 ottobre 1933 la bandiera di stato per la navigazione marittima fu sostituita da quella tedesca con lo scudetto inquartato dell'Oldemburgo in un cantone bianco (già dal 5 maggio 1926 questa medesima bandiera era alzata all'estero dalle navi dello stato). Dopo la seconda guerra mondiale la bandiera azzurra crociata di rosso è stata ripresa come simbolo locale nell'ambito dello stato della Bassa Sassonia (v. indice Stati federali).


ALTRE BANDIERE

Bandiere granducali

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Bibliografia
Archivio CISV, scheda 15/129

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KNIPHAUSEN
© Roberto Breschi
Sommario. Il minuscolo stato di Kniphausen, indipendente dal 1667, fu cancellato da Napoleone che l'unì all'Olanda. Il Congresso di Vienna (1815) si dimenticò della sovranità della piccola signoria che rimase integrata nell’Oldemburgo a cui era già appartenuta fino al 1667; solo nel 1825 riottenne il riconoscimento dell’indipendenza e restò stato sovrano fino al 1855 quando, esauritasi la dinastia, tornò ancora una volta all’Oldemburgo.


Signoria di Kniphausen, Herrlichkeit Kniphausen, c. 1695-c. 1702


Bandiera mercantile del piccolo stato di 3000 abitanti riuniti in tre villaggi intorno al castello. Apparve verso il 1695, durante la contrastata signoria del piccolo Anton II Aldenburg (nato dopo la prematura morte del padre nel 1680), e fu probabilmente abolita nel 1702 al raggiungimento della maggiore età del sovrano. Il pannello azzurro con il puledro bianco era tratto dallo stemma degli Aldenburg. Esso era posto al centro dell’insegna rossa scozzese: ciò stava a indicare che la signoria del piccolo Anton, minacciata da alcuni membri della sua stessa famiglia, oltre che dalla Danimarca, era sotto la protezione di Guglielmo d’Orange sovrano di Scozia e d’Inghilterra. È possibile che dopo il 1702, terminata la protezione, sia rimasto come bandiera il solo pannello azzurro con il puledro, ma è solo una congettura.


Signoria di Kniphausen, Herrlichkeit Kniphausen, c. 1787-1807 e 1825-1849






Bandiera mercantile introdotta verso il 1787, cancellata nel 1807 da Napoleone, che unì Kniphausen all’Olanda. Dimenticato dal congresso di Vienna, il piccolo stato dovette attendere l’8 giugno 1825 per riottenere l’indipendenza e la propria bandiera. Modificata nel 1849. I colori derivavano dallo stemma della famiglia Bentinck, d’azzurro alla croce ancorata d’argento. Lo stemma era quello degli Aldenburg-Bentinck, inquartato con le armi dei due rami della famiglia.



Signoria di Kniphausen, Herrlichkeit Kniphausen, 1849-1855


Bandiera mercantile introdotta nel 1849 e soppressa il 29 maggio 1855 in seguito all'incorporamento dello stato nell'Oldemburgo. Lo stemma degli Aldenburg-Bentink fu eliminato dalla bandiera per ragioni dinastiche (il signore di Kniphausen aveva sposato una plebea e ai figli fu impedita la successione) e sostituito con quello originario, d'oro al leone di nero, anteriore al 1623.


> ANTICHI STATI TEDESCHI (Indice)

Bibliografia
Flag Bull., XI:3 e 100,1983 - Archivio CISV, scheda 15/145