© Roberto Breschi
Sommario. Regno
dal 925, la Croazia fu unita all’Ungheria dal 1102 al 1526. In seguito
alla sconfitta degli ungaro-croati da parte dei
turchi (Mohács, 1526), passò agli Asburgo, i quali, a
parte la parentesi napoleonica (1809-13) e nonostante le tendenze
irredentiste e la minaccia pressoché continua dei turchi e dei
serbi, la tennero fino al 1918, quando entrò a far parte della
Jugoslavia. Durante la seconda guerra mondiale, occupata dai tedeschi,
fu trasformata in una monarchia nominale (1941-45), ma in realtà
era governata dagli ustascia, nazionalisti filo-germanici. Dopo la
liberazione ritornò alla Jugoslavia come repubblica federata.
Dal 1991 la
Croazia è indipendente. I colori croati furono alzati per la
prima
volta nel 1840 dagli autonomisti. Il tradizionale scudo a scacchi
bianchi
e rossi risale invece al 1525.
Stato Indipendente Croato, Nezavisna Država Hrvatska, 1941-1945
Bandiera di stato
introdotta nell'aprile 1941 dal governo filonazista; abbassata il 6
maggio 1945 all'arrivo delle truppe di Tito. Proporzioni 2/3, ma era
legale anche una versione dalla forma molto allungata (2/5). Lo scudo a
scacchi (25) risale al 1525; il primo casello dovrebbe essere bianco in
tempo di pace e rosso in tempo di guerra; tale tradizione è
stata spesso smentita dagli accadimenti, come nel caso della bandiera
illustrata, appartenente al periodo della seconda guerra mondiale. Il
simbolo nel cantone era quello degli ustascia, i nazionalisti
filogermanici che governavano il paese.
Stato Indipendente Croato, Nezavisna Država Hrvatska, 1941-1945
Bandiera nazionale in
uso nello stesso periodo della precedente. All'interno dei confini era
usato come bandiera nazionale il tricolore pulito. I colori croati,
nella disposizione bianco-rosso-blu, furono alzati per la prima volta
nel 1840 dagli autonomisti; nel 1878 l'ordine dei colori fu cambiato in
quello attuale.
Stato Indipendente Croato, Nezavisna Država Hrvatska, 1941-1945
Bandiera della marina
militare adottata il 28
aprile 1941 e scomparsa nel 1945. Impiegata anche come bandiera di
bompresso.
Proporzioni 2/3. Bandiera armeggiata.
Repubblica Popolare di Croazia, Narodna Republika Hrvatska, 1947-1963
Repubblica Socialista di Croazia, Socijalisticka Republika
Hrvatska, 1963-1990
Bandiera di stato della
repubblica federata nella Jugoslavia adottata il 18 gennaio 1947 e
abolita il 25 luglio 1990 quando fu tolta la stella. La stella,
presente anche sulle
altre bandiere jugoslave, ricordava la lotta partigiana.
Repubblica di Croazia, Republika Hrvatska, 1990
Bandiera nazionale e di
stato alzata ufficialmente il 25 luglio 1990 quando fu votata la nuova
costituzione. Rimpiazzata il 22 dicembre dello stesso anno dal modello
definitivo. L'antico scudo a scacchi bianchi e rossi fu ripristinato in
sostituzione della stella; era interamente compreso nella striscia
bianca e
aveva il primo scacco bianco.
Repubblica di Croazia, Republika Hrvatska, dal 1990
Bandiera nazionale, di
stato e mercantile stabilita il 22 dicembre 1990 e alzata l'8 ottobre
1991, giorno dell'indipendenza. Fino al 1999 anche insegna della marina
militare. Proporzioni 1/2, ma 2/3 se usata in mare (decisione del
25 febbraio 1992). Lo scudo, col primo scacco rosso e debordante
dalla striscia centrale, è sormontato da una corona formata
da cinque scudetti pentagonali: nel primo figurano le armi di Croazia
antica (regione di Zagabria), seguono quelle di Ragusa, Dalmazia (le
tre teste di leone),
Istria (la capretta, antichissimo simbolo della regione) e Slavonia (la
martora e la stella).
Repubblica di Croazia, Republika Hrvatska, dal 1999
Bandiera della marina
militare adottata con un decreto del presidente della repubblica del 18
agosto
1999, entrato in vigore il 13 ottobre successivo. Proporzioni 2/3.
Consiste nella bandiera di stato con l'aggiunta delle due àncore
accollate allo stemma. Prima del 1999 si alzava a poppa delle navi da
guerra la bandiera di stato.
RAGUSA
Bibliografia
Flaggenbuch, 1939-45, aggiorn. 103a - Embl. et
pavillons, 25, 1990 e 28, 1991 - Vexillinfo, 122, 1990 - Vexilla Ital.,
XIX,1, 1992 - Pavillons nationaux et marques distinctives, SHOM, 2000
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