© Roberto Breschi
Sommario. La
storia della Bolivia si confonde con quella del Perù fino a
quando nel 1825 il generale Sucre proclamò la repubblica di
Bolivar, presto ribattezzata Bolivia. E con il Perù fu tentata
poco dopo (1829-39) la riunione che però non riuscì. Nel
corso degli anni il territorio boliviano si è ridotto alla
metà a causa di dispute disastrose con gli stati vicini. Nel
1883 fu perduto lo sbocco al mare con la cessione al Cile della regione
di Atacama con il porto di Antofagasta, nel 1903 l’Acre fu dato al
Brasile e nel 1932 il Chaco al Paraguay. Senza contare il serio rischio
di secessione, rientrato a fatica, del più grande dipartimento
dello stato, Santa Cruz de la Sierra.
Repubblica Boliviana, República Boliviana, 1825-1826
Bandiera nazionale e di
stato, stabilita dall’Assemblea Generale il 17 agosto 1825 poco dopo la
dichiarazione di indipendenza (6 agosto) e sostituita il 25 luglio
1826. Proporzioni circa 3/4 con la striscia centrale il doppio delle
altre. Il rosso vivo era simbolo del coraggio degli eroi e il verde era
caro agli incas, perché di tale colore era il manto di
Pachamama, la dea suprema della terra. Le
cinque stelle d’oro, entro corone di rami di olivo (la pace) e di
alloro (la vittoria), rappresentavano i dipartimenti originari (La Paz,
Potosí, Cochabamba, Chuquisaca e Santa Cruz). Una versione
semplificata - detta bandera menor, “bandiera minore”- con un
solo emblema al centro fu in vigore nello stesso periodo.
Repubblica Boliviana, República Boliviana, 1826-1851
Bandiera adottata il 25
luglio 1826 e durata fino al 5 novembre 1851. Proporzioni circa 3/4,
con striscia centrale doppia delle altre. I colori erano gli stessi
delle bandiere precedenti ma, invece delle stelle d’oro, c’era una
striscia gialla che simboleggiava le ricchezze minerarie, oro in
particolare, già note agli incas. Nell’emblema centrale - che
era presente sulla bandiera di stato (nacional), mentre quella
nazionale e mercantile ne era priva - all’interno di una corona d’olivo
e d’alloro, figurava il sole dietro il Potosí, montagna-simbolo
dell’indipendenza boliviana. Ai piedi del monte, un lama e un albero
del pane. Le stelle rappresentavano i dipartimenti.
Repubblica Boliviana, República Boliviana, 1851-2009
Stato plurinazionale della Bolivia, Estado plurinacional de Bolivia,
dal 2009
Bandiera in uso dal 5
novembre 1851 come insegna mercantile e confermata con decreto del 27
giugno 1854. Dal 14 luglio 1888, anche bandiera nazionale. Proporzioni
2/3. Stessi colori della
bandiera precedente con disposizione diversa e araldicamente più
corretta; essi erano anche interpretati come simboli dei tre regni
della
natura, animale (il rosso), minerale (il giallo) e vegetale (il verde).
Repubblica Boliviana, República Boliviana,
1851-2009
Stato plurinazionale della Bolivia, Estado plurinacional de Bolivia,
dal 2009
Bandiera di stato,
adottata il 5 novembre 1851 e confermata il 14 luglio 1888. L’impiego,
regolato per la prima volta con un decreto del 1854, è limitato,
essendo riservato al palazzo del governo e a pochi altri edifici.
Proporzioni 2/3. L’emblema centrale, derivato da quello della bandiera
precedente, spesso malamente rappresentato, subì una complicata
e incontrollata evoluzione. Solo verso il cambio di secolo fu
stabilizzato nelle forma sostanzialmente uguale all’attuale, che
raffigura in un ovale la scena tradizionale del monte Potosí,
con il lama e l’albero del pane. Le stelle che rappresentano i
dipartimenti, dal 1860 furono nove; verso il 1980 ne comparve una
decima, in rappresentanza dell’agognato sbocco la mare. L’ovale
è accollato ad un trofeo di sei bandiere nazionali e armi varie
ed è sormontato da un condor e da una serto. Il tutto è
talvolta contenuto in un disco celeste.
La
Gaceta Oficial de Bolivia del 19 luglio 2004 pubblica un
decreto in cui si precisano le caratteristiche dei simboli nazionali.
In particolare sono stabilite le proporzioni esatte del drappo (15/22,
rapporto peraltro molto vicino a 2/3), sono definiti i codici cromatici
(il verde appare ora più chiaro) ed è presentato un
disegno aggiornato dello stemma, qui sopra riportato (tratto dalla
suddetta pubblicazione governativa). La
novità
più importante consiste tuttavia nella bandiera da guerra (vedi
sotto),
unica per le tre forze armate.
Repubblica Boliviana, República Boliviana, 1966-2004
Stato plurinazionale della Bolivia,
Estado plurinacional de Bolivia, Wulivya Suyu, Bulivya Mamallaqta,
dal 2017
1966-2004
dal
2017
Bandiera della marina
militare decretata il 13
aprile 1966, in vigore fino al 2004. Usata per la navigazione lacustre
e fluviale, avendo la
Bolivia
perduto l'accesso al mare nel 1883. Proporzioni 5/7 (anche 2/3). Le
nove
piccole stelle gialle rappresentano i nove dipartimenti attuali della
repubblica.
La decima stella, più grande, simboleggia il dipartimento
perduto
di Atacama, con il porto di Antofagasta, che consentiva lo sbocco al
mare. L'insegna è ritornata legale il 27 marzo 2017, con alcuni
cambiamenti: nel cantone è stata aggiunta la wiphala (v. più avanti) e l'azzurro del drappo ha cambiato
tonalità; tale modello era già apparso sporadicamente tra
il 2009 e il 2017:
Repubblica Boliviana, República Boliviana, 2004-2009
Stato plurinazionale della Bolivia, Estado plurinacional de Bolivia,
dal 2009
Bandiera da guerra,
valida per tutte le forze armate, adottata con decreto pubblicato il 19
luglio 2004. Proporzioni 15/22 (circa 2/3). Differisce dalla bandiera
di stato solo per le fronde di alloro e di olivo che affiancano lo
stemma.
Stato plurinazionale della Bolivia
Estado plurinacional de Bolivia, Wulivya Suyu, Bulivya Mamallaqta,
dal 2009
Bandiera (wiphala)
indigena
boliviana adottata come simbolo nazionale - accanto al
tricolore rosso-giallo-verde - con la costituzione approvata col
referendum del 25 gennaio 2009. Drappo quadrato diviso in quarantanove
quadratini nei sette colori dell'iride dai significati cosmologici (il
bianco è il tempo, il giallo la forza, l'arancio
l'umanità, il rosso il pianeta terra, il viola la sapienza,
l'azzurro il cielo, il verde la ricchezza). Oltre alla wiphala
boliviana esistono altre versioni che differiscono
per la
sequenza dei colori e che corrispondono alle regioni dell'antico
impero inca (Tawantinsuyu). Descritta già nel XVI secolo
nelle
cronache di viaggiatori spagnoli. Gli amerindi, in
massima parte aymara e quechua, costituiscono la maggioranza della
popolazione boliviana. Dal 2017 la wiphala appare anche sull'insegna della marina (vedi).
SANTA CRUZ DE LA SIERRA
PERÙ-BOLIVIA
Bibliografia
Flag
Bull., XIV:5, 1975 - Archivio CISV, scheda 157 - Fonti governative
> Indice America >
>> Indice generale >>
© Roberto Breschi
Sommario. Santa
Cruz de la Sierra, il dipartimento più esteso della Bolivia,
creato nel 1832, tra il 1892 e il 1961 fu a più riprese teatro
di tentativi secessionisti. L’8 luglio
1921 fu anche proclamata la repubblica indipendente che però non
riuscì a consolidarsi in un vero stato.
? - 1935 - ?
Bandiera attestata il 21
maggio 1935, ma forse già alzata nel 1904. L’episodio del 1935
che attesta la bandiera si svolse nel Paraguay dopo la guerra del
Chaco. Circa 6000 prigionieri cruceños tra ufficiali e
soldati giurarono fedeltà alla loro bandiera nazionale, non
volendo aver nulla a che fare con gli altri boliviani, compagni di
prigionia. Il verde rappresentava la speranza e la vegetazione, il
bianco stava per la razza ispanica, il rosso ricordava il sangue
versato; il triangolo azzurro con la stella era simbolo di
indipendenza. (v. anche città
e
dipartimento di Santa Cruz)
BOLIVIA
Bibliografia
Flag
Bull., VII:2, 1968 e 209, 2003 - Archivio CISV, scheda 157/8 (nota)