Istituita nel 1861, confermando l'omonima divisione
amministrativa del regno borbonico. Nel 2015 è stata abolita e
sostituita dalla Città Metropolitana di Palermo (che mantiene i
simboli). Capoluogo: Palermo Altre città: Bagheria, Monreale, Carini, Partinico, Misilmeri, Termini Imerese, Villabate, Cefalù Sigla: 43 (1905-1927) - PA (dal 1927) Bandiera: amaranto con lo stemma della provincia (in uso dal 2 settembre 1998). Gonfalone: amaranto. |
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Stemma:
inquartato, il 1º di Palermo (di rosso all’aquila coronata d’oro
al volo abbassato); il 2º di Termini (d'argento alla figura di San
Calogero, con abiti da eremita, con bastone nella destra, posto in
maestà, sostenuto da un monte roccioso, il tutto al naturale);
il 3º di Cefalù (mareggiato di argento e di azzurro, con
tre cefali ordinati in pergola, abboccanti un pane, il tutto d’oro); il
4º di Corleone (d'azzurro al leone d’oro, tenente con le branche
anteriori un cuore ardente al naturale). Lo scudo accollato all’aquila
di Palermo, di nero al volo abbassato.
Sono rappresentate le armi dei capoluoghi dei quattro circondari che formavano la provincia nel 1861. Decreto di concessione: RD 9 agosto 1910. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
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Stemma c. 1905:
d'azzurro alla triquetra d'argento.
Lo stemma rappresentò Palermo al Secondo Congresso delle Province (Napoli 1905); utilizzava il colore di casa Savoia, l'azzurro, e l'emblema regionale, la triquetra. Proprio perché simbolo di tutta la Sicilia, la triquetra non sarebbe stata ritenuta adatta per la sola provincia e, nel 1908, si pensò di proporre un nuovo stemma. Decreto di concessione: non rilevato. |
Istituita nel 1927, staccando il circondario di Modica e
altri territori alla provincia di Siracusa. È la provincia meno
estesa della Sicilia. Capoluogo: Ragusa Altre città: Vittoria, Modica, Comiso, Scicli, Pozzallo, Ispica Sigla: RG Bandiera: azzurra con lo stemma entro un anello d'oro e il nome dell'ente a semicerchio. Adottata nel gennaio 1997 (70° anniversario della provincia). Gonfalone: azzurro. |
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Stemma: d'azzurro
alla banda scaccata di due file d'argento e di rosso, caricata di
un'aquila dal volo abbassato rivolta con la testa a destra, tenente
tra gli artigli fronde di alloro di verde legate di rosso e sormontata
da una
stella, il tutto d'oro.
Verso il 1961, nel restituire alla provincia il suo stemma, si trattò di eliminare i riferimenti al passato regime. Il fascio artigliato dall'aquila fu sostituito da un serto di fronde; l'aquila fu mantenuta (anche se con aspetto più stilizzato) ma acquisì un nuovo significato: essa ha contraddistinto per secoli la Sicilia ed è molto diffusa anche nell'araldica civica della provincia. L'azzurro dello stemma appare più chiaro rispetto al passato. Decreto di concessione: non rilevato. Lo stemma entrò in uso presumibilmente nel 1961. |
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Stemma 1930-1946:
d'azzurro alla banda scaccata di due file d'argento e di rosso,
caricata di un'aquila dal volo abbassato rivolta con la testa a destra,
tenente tra gli artigli uni fascio littorio e sormontata da una stella,
il tutto d'oro.
Si intendeva coniugare il presente con il passato. Il fascio littorio e l'aquila erano simboli del regime fascista; la banda scaccata su sfondo azzurro si rifaceva alla presunta arma dei Normanni che liberarono la Sicilia dalla dominazione araba e elevarono a contea Modica e Ragusa. Decreto di concessione: RD 17 aprile 1930. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Istituita nel 1861, confermando la provincia di Noto del
Regno delle Due Sicilie. Nel 1865 il capoluogo passò a Siracusa.
Nel 1927 perse circa due quinti del territorio per la creazione della
provincia di Ragusa. Capoluogo: Siracusa Altre città: Augusta, Avola, Lentini, Noto, Floridia, Pachino, Rosolini, Carlentini Sigla: 60 (1905-1927) - SR (dal 1927) Bandiera: Bianca con lo stemma della provincia e, sotto, il nome dell'ente. Gonfalone: verde (RD 21 settembre 1938). |
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Stemma: di verde
al filetto in sbarra d'argento, accompagnato alla destra del capo del
dritto della moneta demareteion e alla sinistra della punta del
rovescio della stessa, il tutto d'argento
Il demareteion, rara moneta siracusana, è un decagramma coniato intorno al 480 a.C. in onore di Damarete, moglie del tiranno Gelone, che favorì la pace tra Cartagine e Siracusa. Mostra al dritto la testa di Aretusa con intorno quattro delfini, e al rovescio, la Vittoria alata, una biga e un leone. Decreto di concessione: RD 11 aprile 1938. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
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Stemma 1898:
troncato semipartito: nel 1° di Siracusa (d'azzurro all’aquila al
naturale, al volo abbassato e con l’ala sinistra chiusa, cimata di
corona regia, caricata nel petto di un castello d’oro torricellato,
afferrante con gli artigli d’oro i fulmini di Giove dello stesso); il
2° di Noto (d'azzurro all'aquila di
nero al volo spiegato, cimata da corona ducale, caricata nel petto di
uno scudetto di rosso alla croce d'argento, afferrante con gli artigli
un nastro di rosso con la scritta S.P.Q.N.); il
3° di Modica (d'oro all'aquila di nero al volo spiegato,
coronata d'oro, caricata nel petto di uno scudetto d'azzurro al
castello di rosso, afferrante con gli artigli un nastro d'argento con
la scritta "Contea di Modica").
Riuniva le armi dei capoluoghi dei circondari originari della provincia. Rappresentò Siracusa al I Congresso Nazionale delle Province Decreto di concessione: non rilevato. |
Istituita nel 1861 confermando l'omonima provincia del Regno
delle Due Sicilie. Capoluogo: Trapani Altre città: Marsala, Mazara del Vallo, Alcamo, Castelvetrano, Erice, Castellammare del Golfo Sigla: 64 (1905-1927) - TP (dal 1927) Bandiera: azzurra con lo stemma provinciale. Gonfalone: azzurro (RD 31 dicembre 1936). |
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Stemma:
Inquartato: il 1° di Trapani (di rosso al ponte di tre archi,
l'ultimo incompleto, sostenente cinque torri, la seconda più
alta, il tutto d'oro murato di nero, posto sul mare fluttuoso di
azzurro e d'argento, sormontato da una falce d'oro posta in fascia, con
l'impugnatura a destra e la punta rivolta verso il basso); il 2° di
Marsala (d'azzurro, all'effigie di Apollo al naturale con chioma e lira
d'oro, sormontato dalla leggenda ΛΙΛΥ ΒΑΙΤΑΝ di nero); il 3° di
Salemi (d'oro, all'aquila al naturale al volo spiegato, caricata in
cuore da uno scudetto d'azzurro al mastio al naturale, accompagnato in
punta da due rami di verde decussati); nel 4° di Calatafimi (campo
di cielo, al castello al naturale, torricellato di tre pezzi merlato
alla ghibellina, la torre centrale più alta, finestrato,
semiaperto e murato di nero, fondato su pianura di verde, movente dalla
punta, sormontato da un'aquila al volo spiegato al naturale, membrata,
imbeccata e coronata d'oro).
Riuniti sullo scudo le armi dei capoluoghi dei quattro ex-circondari compresi nella provincia. Decreto di riconoscimento: RD 2 maggio 1932. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |