Costituita nel 1868, dopo l'unione all'Italia del
Lombardo-Veneto, riportando entro i confini originari
della divisione territoriale ex-austriaca, alcuni comuni passati a
Brescia e a Cremona
in seguito all'armistizio di Villafranca. Capoluogo: Mantova Altre città: Castiglione delle Stiviere, Suzzara, Viadana, Porto Mantovano, Curtatone, Borgo Virgilio Sigla: 35 (1905-1927) - MN (dal 1927) Bandiera: bianca con bordura rossa e azzurra, caricata dello stemma completo. Gonfalone: Bianco con bordura rossa e azzurra (RD 4 marzo 1926). |
Stemma: troncato
semipartito: il 1º di Mantova (d'argento alla croce di rosso,
spezzata in capo da un lambello d'azzurro di tre pendenti, accantonata
alla destra del capo dalla testa di Virgilio, posta di fronte,
attorcigliata da un serto di alloro, alla bordura di rosso); il 2º
di Bozzolo (d'azzurro alla quercia al naturale, nodrita sulla campagna
di verde); il 3º di Castiglione delle Stiviere (di rosso, al cane
rampante, collarinato, posto tra due staffe, il tutto d'argento.
Sono rappresentate sullo scudo le armi di città comprese nella provincia; ma lo stemma di Mantova mostra una bordura rossa, assente in quello in uso per la città. Il serto foliare è di foggia antica, ma spesso è omesso.. Decreto di concessione: RD 3 gennaio 1915. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa) |
Istituita nel 1859 dal decreto Rattazzi, operativa dal 1860.
Nel 1927 perse 37 comuni a favore della
nuova provincia di Varese, tra i quali Gallarate e Saronno; nel 1992
subì un'altra perdita di territorio per la creazione della
provincia di Lodi, e tra il 2004 e il 2009 si staccarono altri 55
comuni confluiti nella nuova provincia di Monza e della Brianza. Il
1° gennaio 2015 la "Città Metropolitana di Milano" ha
sostituito la provincia, mantenendone gli emblemi araldici (tranne il
nome dell'ente sul gonfalone). Capoluogo: Milano Altre città: Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Legnano, Rho, Cologno Monzese, Paderno Dugnano, Rozzano, San Giuliano Milanese, Bollate, Pioltello, Corsico, Segrate, Cernusco sul Naviglio, San Donato Milanese, Abbiategrasso, Parabiago, Garbagnate, Buccinasco, Bresso, Lainate, Magenta, Cesano Boscone, Peschiera Borromeo, Senago, Trezzano sul Naviglio, Cornaredo, Gorgonzola, Cormano, Settimo Milanese, Novate Milanese, Arese, Cassano d'Adda, Cusano Milanino, Melzo, Corbetta, Melegnano, Bareggio, Nerviano, Vimodrone, Pieve Emanuele, Carugate, Cerro Maggiore Sigla: 38 (1905-1927) - MI (dal 1927) Bandiera: bianca con croce decentrata rossa, caricata dello stemma della provincia all'incrocio dei bracci. Entrò in uso nel gennaio 1988 ed è stata sostituita nel 1998. Il nuovo modello, alzato per la prima volta il 3 dicembre 1998, è armeggiato, riproducente il nuovo stemma della provinca, il capo spostato sull'inferitura. Gonfalone: Il primo (RD 3 febbraio 1936) era bianco; il retro attraversato dalla croce rossa con lo stemma del biscione al centro e 26 stemmini comunali intorno. La seconda versione (DPR 14 luglio 1957) era bianca; sul retro, grande stemma del biscione e 27 stemmi comunali; eliminata la croce: Il gonfalone 'attuale è giallo; bianco sul retro. |
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Stemma: d'azzurro
al sole d'oro, non figurato, con otto raggi ondeggianti, alternati da
sedici raggi acuti, due a due, esso sole caricato a destra dalla falce
di luna, di argento, con i corni riuniti nel punto in corrispondenza
della base del raggio ondeggiante posto in sbarra a sinistra: il tutto
sotto il capo d'argento, caricato dalla croce di rosso.
Il sole è simbolo frequente nell'iconografia religiosa e civile lombarda. In particolare il disegno prescelto per lo stemma trae ispirazione dai rilievi di due capitelli del chiostro dell'abbazia duecentesca di Mirasole. L'adozione di un nuovo stemma si è resa necessaria essendo il precedente diventato obsoleto per le perdite di Lodi e Monza. Decreto di concessione DPR 22 aprile 1998. |
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Stemma 1954-1998:
inquartato:
il 1° di Abbiategrasso (d'azzurro al leone coronato d'oro, linguato
di rosso); il 2° di Legnano (troncato: di sopra di rosso al leone
d'argento, e di sotto d'argento all'albero disseccato di rosso, sulla
radura brulla al naturale); il 3° di Lodi (d'oro alla croce di
rosso); il quarto di Monza (d'azzurro alla Corona di ferro sormontata
dalla croce di Teodolinda, il tutto al naturale); sul tutto di Milano
(d'argento alla croce di rosso).
Erano rappresentati sullo scudo gli emblemi araldici di importanti città comprese nella provincia. Legnano sostituisce Gallarate, passata alla provincia di Varese. La perdita di Gallarate avvenne nel 1927, ma l'aggiornamento dello stemma è giunto ben 27 anni più tardi. Decreto di concessione DPR 7 maggio 1954 |
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Stemma 1914-1954:
inquartato: il 1° di Abbiategrasso (d'azzurro al leone coronato
d'oro, linguato di rosso); il 2° di Gallarate (troncato d'argento e
di rosso, al gallo ardito dell'uno nell'altro, crestato, imbeccato,
bargigliato e membrato d'oro); il 3° di Lodi (d'oro alla croce di
rosso); il quarto di Monza (d'azzurro alla Corona di ferro sormontata
dalla croce di Teodolinda, il tutto al naturale); sul tutto di Milano
(d'argento alla croce di rosso).
Lo scudo mostra elementi araldici dei capoluoghi dei cinque circondari che componevano la provincia. Gli ornamenti esteriori sono quelli regolamentari dell'epoca. Prima del 1914 la provincia usava lo stemma di Milano, d'argento alla croce di rosso. Decreto di concessione: RD del 22 ottobre 1914 Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa) |
Istituita nel 2004 sottraendo alla provincia di Milano 50
comuni, ai quali se ne sono aggiunti altri cinque nel 2009. Capoluogo: Monza Altre città: Lissone, Seregno, Desio, Cesano Maderno, Limbiate, Brugherio, Vimercate, Giussano, Muggiò, Meda, Seveso, Nova Milanese, Arcore, Carate Brianza, Bovisio-Masciago, Lentate sul Seveso, Concorezzo, Besana in Brianza, Agrate Brianza Sigla: MB Bandiera: bianca caricata dello stemma provinciale privo di corona e della denominazione abbreviata dell'ente in caratteri neri maiuscoli. Adottata con modifica statutaria il 1° agosto 2013. Un nuovo modello ufficiale è stato approvato nel 2022: drappo bianco verde inquartato in decusse e caricato del nuovo stemma limitato allo scudo e alla corona di provincia Gonfalone: bianco-verde inquartato a croce di Sant'Andrea come la bandiera, ma con lo stemma completo. Adottato nel 2022. |
Stemma: di verde,
al triskele celtico d’argento, con il suo punto d’unione situato sul
punto d’onore dello scudo, e con le sue tre spirali, tagliate nei suoi
bracci, uscenti dallo stesso, nel loro punto mediano, rispettivamente,
nel cantone destro del capo, nel fianco sinistro e nel cantone sinistro
della punta.
Scudo nella forma canonica. Ornamenti di provincia non del tutto rispondenti ai requisiti standard. SImbolismo analogo a quello dello stemma precedente. Decreto di concessione:13 dicmbre 2022. |
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Stemma 2012-2022:
di verde
al triskele anomalo d'argento attraversante.
Scudo e corona fortemente stilizzati. Il verde rappresenta la Lombardia e lo stesso territorio brianzolo, e il triskele simboleggia i fiumi che attraversano la provincia e la dividono in tre parti «con le loro specifiche connotazioni». Decreto di concessione: non risulta, Prima utilizzazione ufficiale febbraio 2012. |
Costituita nel 1859 (decreto Rattazzi) in seguito all'unione
della Lombardia al Regno di Sardegna. L'attuale assetto provinciale
tiene conto di alcuni scambi territoriali con le province di Piacenza,
Genova e Milano. Capoluogo: Pavia Altre città: Vigevano, Voghera, Mortara Sigla: 45 (1905-1927) - PV (dal 1927) Bandiera: non risulta in uso. Gonfalone: azzurro (DCG 11 luglio 1933, riconoscimento). |
Stemma:
Inquartato: il 1° di Pavia (di rosso alla croce d'argento); il
2° di Voghera (troncato: a) d'oro all'aquila spiegata di nero,
coronata,
rostrata e membrata del campo; b) ritroncato: sopra fasciato di nero e
di argento; sotto di rosso pieno); il 3° di Mortara (troncato,
sopra
d'argento, all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e armata
d'oro; sotto, campo di cielo alla campagna erbosa e alberata, al cervo
arrestato accanto a un mortaio addestrato alla quercia, il tutto al
naturale); il 4° di Vigevano (di rosso al castello chiuso
d'argento, merlato alla ghibellina, torricellato a destra di uno e
finestrato di tre). Sono rappresentate sullo scudo armi antiche e moderne dei principali centri della provincia. Decreto di concessione: RD 18 luglio 1930. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
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Stemma ?-c. 1923:
Inquartato: il 1° di Pavia (di rosso alla croce d'argento); il
2° di Voghera (troncato: a) d'oro all'aquila spiegata di nero,
coronata,
rostrata e membrata del campo; b) ritroncato: sopra fasciato di nero e
di argento; sotto di rosso pieno); il 3° di Mortara (troncato,
sopra
d'argento, all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e armata
d'oro; sotto, campo di cielo alla campagna erbosa e alberata, al cervo
arrestato accanto a un mortaio addestrato alla quercia, il tutto al
naturale); il 4° di Bobbio (d'argento alla croce di rosso
accantonata a sinistra e a destra nella parte superiore da due colombe
al naturale affrontate). Mostra nel 4° lo stemma di Bobbio, poi sosituito da quello di Vigevano, essendo Bobbio passato alla provincia di Piacenza.nel 1923. Decreto di concessione: non rilevato (stemma in uso non ufficiale) |
Costituita nel 1859 (decreto Rattazzi) in seguito all'unione
della Lombardia al Regno di Sardegna. È nota anche come
"Provincia Valtellinese". Capoluogo: Sondrio Altre città: Morbegno Sigla: 61 (1905-1927) - SO (dal 1927) Bandiera: armeggiata, riproduce lo stemma provinciale. Gonfalone: bianco. |
Stemma:
inquartato: il 1° di Tirano (partito d’argento e di rosso, al
castello di pietra torricellato di tre pezzi e merlato alla ghibellina,
aperto e finestrato di nero e sormontato da un’aquila di nero al volo
abbassato, coronata d’oro, il tutto sulla partizione); il 2° di
Bormio (di rosso alla croce d’argento); il 3° di Chiavenna (di
rosso alle due chiavi d’argento in decusse, con l’ingegno in alto volto
all’esterno, legate con catenella d’argento e accompagnate in capo da
un’aquila di nero al volo abbassato, coronata d’oro); il 4° di
Morbegno (di rosso alle due chiavi d’argento in decusse, con l’ingegno
in alto volto all’esterno, alla spada d’argento impugnata d’oro, posta
in palo, con la punta in alto e attraversante sul tutto); con sul tutto
lo scudetto di Sondrio (partito d’azzurro e d’argento, alle due spade
in
decusse e attraversanti d’argento, impugnate d’oro, ridecussate con due
rami di palma di verde accollati, il tutto sormontato da un giglio
d’oro posto sulla partizione. Sono riunite sullo scudo le armi dei capoluoghi dei cinque mandamenti dell'unico circondario (Sondrio) che costituiva la provincia. Lo stemma ha la corona moderna regolamentare, ma mantiene l'antico pesante serto di fronde. Decreto di concessione: RD 5 aprile 1923 Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa) |
Costituita nel 1927 sottraendo il circondario di Varese alla
provincia di Como, e Saronno, Gallarate e altri 35 comuni alla
provincia di Milano. Capoluogo: Varese Altre città: Busto Arsizio, Gallarate, Saronno, Cassano Magnago, Tradate, Somma Lombardo, Caronno Pertusella, Malnate, Samarate, Cardano al Campo, Luino, Castellanza Sigla: VA Bandiera: non risulta in uso. Gonfalone: bianco, con un'aquila in punta; sul retro gli stemmi di quattro comuni montani (DPR 28 settembre 2007, con il nuovo stemma). |
Stemma: d'argento
inquartato dalla croce diminuita di rosso: il 1°, alla effigie di
San Vittore, movente dal braccio orizzontale della croce, vestito con
la tunica di rosso e con la corazza e l'elmo di cuoio al naturale,
impugnante con la destra una bandiera bifida d'argento, caricata della
croce scorciata di rosso, con la sinistra la palma di verde; il 2°,
al gallo ardito di rosso; il 3°, alla lettera maiuscola B di
rosso, accompagnata in punta dalla fiamma dello stesso; il 4°, al
castello di rosso, murato di nero, merlato alla guelfa, le due torri
ognuna di tre, il fastigio di tre, aperto del campo, sormontato dalla
torta di nero. Sullo scudo sono raccolte le figure emblematiche delle città di Varese (San Vittore), di Gallarate (il gallo), di Busto Arsizio (la "B" rossa sulla fiamma) e di Saronno (il castello). Decreto di concessione: DPR 28 settembre 2007 |
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Stemma 1928-2007:
troncato: il primo di rosso al palo d'argento, addestrato dalla figura
del martire San Vittore, patrono di Varese, nascente dalla partizione,
armato alla romana e impugnante una bandiera bifida d'argento caricata
della croce scorciata di rosso, e sinistrato dal gallo ardito
d'argento, crestato, imbeccato, bargigliato e membrato d'oro; il 2°
d'argento pieno. Corrispondeva allo stemma di Varese, con l'aggiunta di due figure emblematiche delle città di Varese (San Vittore) e di Gallarate (il gallo). Decreto di concessione: RD 20 maggio 1928. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa) |