ABRUZZO L'Aquila Chieti Pescara Teramo |
Cartolina inizio '900, Antonio Furlanetto illustratore. Gli stemmi sono quelli dei capoluoghi. ABRUZZO. Bandiere di alcune delle principali città MOLISE. Bandiere di alcune delle principali città |
MOLISE Campobasso Isernia |
Nata nel 1861 ereditando il territorio dell'antica provincia
dell'Abruzzo Citra. Nel 1927 alcuni comuni furono ceduti alla nuova
provincia di Pescara. Capoluogo: Chieti Altre città: Vasto, Lanciano, Francavilla al Mare, Ortona, San Salvo Sigla: 19 (1905-1927) - CH (dal 1927) Bandiera: bianca, caricata dello stemma con sotto il nome della provincia in caratteri gialli (talvolta omesso). Anche azzurra. Nessuna delle due è usata diffusamente. Gonfalone: azzurro (RD 30 novembre 1939). |
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Stemma: d'oro
alla testa strappata di cinghiale al naturale, sormontata da un giogo
di rosso forato d'argento e fermato da due chiodi dello stesso.
La provincia borbonica dell'Abruzzo Citra già aveva sullo stemma la testa di cinghiale, animale simbolo tradizionale dell’Abruzzo (lat. aprum, da cui Aprutium), spesso rivolta in palo verso il giogo. Forse richiama la soggiogazione di bellicose popolazione locali al tempo dei Romani. Decreto di concessione: RD 15 aprile 1938 (riconoscimento). Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Istituita nel 1861 mantenendo i quattro circondari
dell'antica provincia dell'Abruzzo Ultra Secondo (Aquila, Avezzano,
Cittaducale e Sulmona). Nel 1927 perse Cittaducale a favore della
provincia di Rieti e altri territori a favore di quella di Pescara. Capoluogo: L'Aquila Altre città: Avezzano, Sulmona Sigla: 3 (1905-1927) - AQ (dal 1927) Bandiera: bianca con lo stemma della provincia al centro. Gonfalone: bianco (RD 23 ottobre 1927, RD 16 febbraio 1928). |
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Stemma: d'azzurro
all'aquila d'argento al volo abbassato, imbeccata, membrata
e coronata all'antica, d'oro, linguata di rosso e posta sulle vette
laterali di un monte di tre cime d'oro.
Arma parlante con l'aggiunta del richiamo orografico alle vette appenniniche. Già appartenente alla provincia preunitaria dell'Abruzzo Ultra Secondo. Decreto di concessione: DCG 22 ottobre 1927 (riconoscimento). Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Istituita nel 1927, diminuendo la provincia di Teramo e, in
misura minore, quelle di Chieti e dell'Aquila.
Su iniziativa di D'Annunzio si volle dare dignità di
capoluogo di provincia alla nuova città di Pescara formata
dall'unione dei comuni di Pescara e Castellammare. Capoluogo: Pescara Altre città: Montesilvano, Spoltore, Città Sant'Angelo Sigla: PE Bandiera: azzurra con lo stemma della provincia e il nome dell'ente in giallo. Gonfalone: azzurro (RD 20 settembre 1928). |
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Stemma: partito:
il 1º campo di cielo, al fiume nascente da tre monti e sfociante
in un mare sul quale naviga una barca a vela, il tutto al naturale; il
2º di verde al cinghiale arrestato e rivoltato al naturale.
Motto: sibi valet et vivit.
È illustrato un paesaggio tipico idealizzato della provincia con mare, monti, fiume e barca veleggiante. Sulla sinistra araldica il cinghiale, simbolo considerato "parlante" della regione. Il motto, ispirato al De rerum natura di Lucrezio, auspica che l’ente possa vivere e progredire con i propri mezzi. Decreto di concessione: RD 20 settembre 1928. |
Istituita nel 1861 con i due circondari di Teramo e di Penne
che corrispondevano alla vecchia provincia dell'Abruzzo Ultra Primo.
Nel 1927 si staccarono i territori del circondario di Penne per la
creazione della nuova provincia di Pescara. Capoluogo: Teramo Altre città: Roseto degli Abruzzi, Giulianova, Martinsicuro, Silvi, Pineto Sigla: 62 (1905-1927) - TE (dal 1927) Bandiera: non risulta in uso. Gonfalone: bianco con larga bordura rossa (un tempo era partito di bianco e di rosso, RD 13 febbraio 1939). |
Stemma: di rosso,
alla banda d'argento accompagnata da due croci trifogliate dello stesso. Lo stemma è strettamente imparentato con quello del capoluogo, che è di antica origine (almeno sec, XIV). Le crocette starebbero a ricordare la morte di parecchi crociati di Teramo, alla caduta di San Giovanni d'Acri nel 1291. Decreto di concessione: 24 marzo 1938 (riconoscimento). Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |