© Roberto Breschi
Sommario. Regione
di confine, il Kosovo nei secoli XIV e XV fu teatro di ripetuti scontri
tra serbi
e turchi. Nel 1913 fu smembrato e spartito fra Serbia, Montenegro e
Albania. Dopo la seconda guerra mondiale diventò regione
autonoma della Jugoslavia. Il violento conflitto degli
ultimi anni tra i serbi e la maggioranza albanese ha costretto l'ONU
a intervenire e a stabilire nel 1999 una tutela internazionale sul
Paese. Il
17 febbraio 2008 l'assemblea elettiva della regione ha dichiarato
l'indipendenza.
Kosova, Kosovë, 1990-2008
Dopo la proclamazione
unilaterale della sovranità del Kosovo (2
luglio 1990) e all'approvazione della costituzione da parte del
parlamento kosovaro (7 settembre 1990), non fu adottata alcuna bandiera
locale; ma, essendo la repubblica con popolazione in maggioranza di
etnia albanese (circa il 90%), si diffuse l'impiego della bandiera
dell'Albania,
che fu il simbolo più rappresentativo del paese fino alla
dichiarazione dell'indipendenza del 17 febbraio 2008. Il
Kosovo inteso come Provincia Autonoma della Serbia (Autonomna Oblast
Kosovo i Metohija) non aveva bandiera propria.
Kosova, Kosovë, 2000-2006
Bandiera presentata
nell'ottobre del 2000 dal leader della Lega Democratica del Kosovo
Ibrahim Rugova (Il "Gandhi dei Balcani", eletto nel 2002 primo
presidente del Kosovo), che evidentemente voleva farne la bandiera
dello stato. Il progetto riscosse scarsa fortuna per il netto
prevalere del vessillo albanese nella preferenza della popolazione.
Fino alla
morte, avvenuta nel gennaio del 2006, Rugova ha comunque continuato ad
alzare la "sua" bandiera. Durante i funerali, essa copriva il feretro
del presidente. L'aquila albanese è sormontata da
una stella a sei punte che ricorda la sollevazione di Kemal del 1912 a
Pristina. Il nastro che attraversa lo stemma reca l'antico
nome del Kosovo "Dardania".
Kosova, Kosovë, dal 2008
Bandiera adottata il 17
febbraio 2008, contestualmente alla dichiarazione dell'indipendenza. Il
profilo geografico del Kosovo è rappresentato in giallo su fondo
blu ed è accompagnato da sei stelle bianche che simboleggiano i
gruppi etnici presenti nel paese. Dalla bandiera, scelta per concorso,
sono volutamente esclusi simboli (aquile) e colori (nero e rosso)
albanesi, per esprimere lo spirito di rispetto e tolleranza verso tutti
i gruppi etnici. I colori ricordano invece quelli dell'Unione Europea,
sotto la cui tutela è posto il nuovo stato.
SERBIA
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© Roberto Breschi
Sommario.
L'antica Serbia Ducale (vojvodina in serbo-croato equivale a
"ducato"),
che occupa la parte settentrionale della repubblica, ha una
popolazione eterogenea con una forte minoranza ungherese. Sono
tuttavia presenti molti altri gruppi etnici e cinque sono le lingue
ufficiali. Tale varietà è una conseguenza delle varie
dominazioni alternatesi nel corso dei secoli (bulgari, bizantini,
ottomani, austro-ungarici). Dal 2002 ha lo status di provincia
autonoma.
Vojvodina, c. 1990-2004
Bandiera adottata verso
il 1990 da vari partiti e movimenti autonomisti locali, in particolare
dagli oppositori al regime centrale di Milosevic, anche nella versione
a strisce orizzontali. In uso fino all'adozione della bandiera
ufficiale (2004), fu percepita localmente e all'estero come bandiera
"nazionale" della Voivodina. Si ispirava ai tricolori che sarebbero
stati alzati durante i moti rivoluzionari del maggio 1848 presso Novi
Sad.
Provincia Autonoma di Voivodina
Autonomna Pokrajina Vojvodina, Vajdaság Autonóm
Tartomány, dal 2004
Bandiera adottata dal
parlamento regionale il 27 febbraio 2004. Proporzioni 1/2 con le
strisce laterali pari a 1/8 di quella centrale. Corrisponde al
tricolore serbo con la striscia azzurra dilatata per ospitare tre
stelle gialle che vogliono essere un richiamo all'Unione Europea e al
tempo stesso rappresentano le tre parti della provincia: la regione di
Bačka, la contea di Sirmia (Szerém) e il Banato serbo.
SERBIA
Bibliografia
Franciae Vexilla, 19, 2000 - Gaceta de Banderas, 92 e
97, 2004 - Archivio
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