© Roberto Breschi
Sommario. Con i
trattati di Nanchino (1842), Sciangai diventò una delle porte
della Cina aperte all'occidente. Prima il Regno Unito e poi diversi
altri stati ottennero concessioni fino a costituire una
"municipalità" internazionale, governata collegialmente,
comprendente gran parte della zona
industriale e portuale della città.
Furono i giapponesi che nel 1942, malgrado
l'extraterritorialità, cancellarono con la forza la zona
internazionale (i francesi però rimasero fino al 1946). Alla
fine del 1937 infatti si era instaurato a Sciangai un regime (Ta Tao)
manovrato dai
giapponesi, con giurisdizione sulla regione compresa tra Sciangai e
Nanchino.
Zona Internazionale di Sciangai, Shanghai International Settlement,
(1869)-1942
Bandiera della zona
internazionale adottata qualche tempo dopo l'aprile 1869, data
dell'entrata in uso dell'emblema centrale (approvato a dicembre del
1868), e durata fino al 1942. Le bandierine raffigurate nell'emblema
erano quelle degli stati che godevano della concessione territoriale,
tuttavia vi erano diverse incongruenze. Per esempio, il Belgio, non era
rappresentato pur avendo la concessione, mentre compariva la bandiera
dell'Austria che non l'aveva; nel corso degli anni altri stati si
aggiunsero e cambiò il disegno di alcune bandiere, ma l'emblema
rimase invariato. E inoltre non si sa quando e perché fu
lasciato in bianco lo spazio ufficialmente riservato alla bandiera
tedesca.
Governo Autonomo della Grande Via, Ta Tao, 1937-1940
Bandiera del governo
filo-giapponese dal dicembre 1937 al 30 marzo 1940, allorché,
salito al potere Wang Ching-Wei, la sede unica del regime divenne
Nanchino. Il governo era
detto "della Grande Via" (Ta
Tao), dal principio filosofico che si intendeva seguire e che sulla
bandiera era illustrato da un yin yang (tai chi per i
cinesi),
il diagramma dell'armonia tra elementi opposti che pacificamente si
alternano
nell'universo.
CINA
Bibliografia
Flagmaster,
79, 1995 - Riv. Marittima, Suppl., 6, 1996 - Archivio personale
© Roberto Breschi
Sommario. Nel
1937, subito dopo l'inizio della guerra con il Giappone, che ben presto
invase gran parte della Cina, si formarono alcuni governi provvisori
favoriti dal nuovo occupante. Un cosiddetto "Governo Repubblicano
Riformato" si stabilì a Nanchino nel 1938. Tale governo
assorbì altri governi filo-giapponesi, il Ta Tao di
Sciangai (1940) e quello provvisorio di Pechino (1943). Scomparso alla
fine della seconda guerra mondiale.
Governo Riformato della Repubblica Cinese, 1938-1945
1938-1940
1940-1945
Bandiera del governo
filo-giapponese di Nanchino instaurato il 28 marzo 1938. Fu ripresa in
un primo tempo la bandiera repubblicana cinese dei cinque colori,
scomparsa nel 1928 e già resuscitata
pochi mesi prima (dicembre 1937) dal governo provvisorio di Pechino (v.
Cina). Nel 1940 lo stato assunse anch'esso il
nome ufficiale di "Repubblica Cinese" e il 30 marzo cambiò
bandiera, prendendo "la terra rossa con il sole bianco nel cielo
azzurro" e autodefinendosi legittimo rappresentante del Kuo-min-tang,
in contrapposizione a Chiang
Kai-shek. Ambedue i vessilli mostravano la pretesa di rappresentare
tutta
la Cina. Lo stato fantoccio scomparve nel 1945.
Governo Riformato della Repubblica Cinese, 1942-1943
Bandiera della marina da
guerra adottata il 30 marzo 1942 e abbandonata nel febbraio 1943. Nel
1942 il governo di Nanchino cercò di "personalizzare" le sue
bandiere aggiungendo sull'asta pennoncelli gialli con scritte
propagandistiche e differenziando l'insegna della marina con l'aggiunta
di una croce bianca. Ma dopo neanche un anno le modifiche furono
annullate.
CINA
Bibliografia
Flagmaster,
79, 1995 - Riv. Marittima, Suppl., 6, 1996
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