© Roberto Breschi
Sommario. La
dominazione azteca sul Messico cominciò nella prima metà
del XIV secolo e raggiunse
il massimo splendore con Montezuma I (1440-69). Su un impero ormai in
decadenza piombarono nel 1519 i conquistadores spagnoli che
vinsero
le ultime resistenze azteche nel 1525 ingrandendo il loro vicereame
della Nuova Spagna in ogni direzione. Nel 1819, alla vigilia
dell’indipendenza,
il Messico si estendeva a sud su tutta l’America Centrale, che avrebbe
perduto nel 1823, e a nord dal Texas alla California fino ai limiti
dell’Oregon (42° parallelo). Questi territori sarebbero passati
agli Stati Uniti in seguito al conflitto tra i due paesi (1845-49). I
moti per l’indipendenza erano cominciati nel 1810 sotto lo stendardo
della Madonna di Guadalupe, e continuarono sotto i colori dell’ultima
dinastia azteca, i Montezuma. L’indipendenza dalla Spagna fu raggiunta
nel 1821. Lo stato intendeva
essere un impero e tale fu proclamato nel 1822, ma poco dopo
(1823)
fu costituita la repubblica. Un’altra parentesi “imperiale” si ebbe tra
il 1865 e il 1867 con Massimiliano d’Asburgo, posto sul trono dagli
europei.
Regno di Anahuac, México, Reino de Anahuac, 1812-c. 1815
Bandiera alzata dal
generale Morelos, dopo che aveva dichiarato l’indipendenza del Messico
dalla Spagna a Chilpancingo il 19 agosto 1812. Scomparsa verso il 1815
dopo l’uccisione di Morelos. Descritta in molte varianti. Il celeste e
il bianco erano i colori dell’ultima dinastia azteca, i Montezuma.
Già presente l’aquila sul cactus. Il ponte a tre arcate
racchiude iniziali V.V.M. di Viva Virgen Maria; intorno, il
motto latino riferito all’aquila Oculis et Unguibus æque
victrix, “Vittoriosa sia con la vista sia con gli artigli”. [Il
nome Anahuac, che in azteco significa “presso le acque”, era
quello del grande altopiano del Messico centrale ma all’epoca era
impropriamente usato, in specie dagli europei (spagnoli) per l’intero
Messico].
México, 1815-1821 (discont.)
Bandiera, adottata il 14
luglio 1815 e durata fino
al 1821. La versione di stato e da guerra, a terra e in mare, aveva al
centro
l’aquila sul cactus e il ponte, già presenti sui vessilli di
Morelos.
Fu usata in modo discontinuo, essendo quel periodo (successivo
all’esecuzione
capitale di Morelos, quando gli spagnoli sembravano aver ripreso quasi
del
tutto in mano la situazione) il più difficile durante la lotta
per
l’indipendenza. Ai colori di Montezuma, bianco e azzurro, si aggiunge
il
rosso, anch’esso popolare presso gli aztechi che lo usavano per tingere
gli
edifici. La versione priva di emblema era detta Bandera de los
Insurgentes ed ebbe un impiego prevalentemente mercantile; è
di solito considerata la prima bandiera nazionale messicana. Secondo
un’ipotesi, probabilmente errata, verso il 1821, i tre colori furono
portati anche in strisce verticali (nella sequenza
bianco-azzurro-rosso).
México, 1921-1922 - Impero del Messico, Imperio
Mexicano, 1822-1823
Bandiera valida per
tutti gli impieghi adottata il 2 novembre 1821 dopo la nuova
proclamazione d’indipendenza del 21 settembre; modificata il 9 aprile
1823. Proporzioni circa 2/3. I colori erano tratti dalla bandiera di
Iturbide o “delle tre garanzie” (Bandera Trigarante), a strisce
diagonali bianca, verde e rossa, simboli rispettivamente della
religione, dell’indipendenza e dell’unità del popolo messicano.
L’emblema centrale è di antica origine azteca. Secondo la
leggenda, una divinità solare, Huitzilopochtli, disse alle genti
azteche di fermarsi in un luogo dove avessero visto un cactus (nopal)
crescere su una roccia; giunti presso un’isola in mezzo a un lago, gli
aztechi trovarono il cactus: su di esso un’aquila straordinariamente
grande stava catturando un serpente; quel posto fu chiamato Tenochtitlan,
“luogo del cactus sulla roccia” e sarebbe diventato Città del
Messico. Nella prima versione dell’emblema non figurava il serpente,
né il lago, e l’aquila era coronata:
infatti il nuovo stato intendeva essere un impero e tale fu proclamato
il
21 maggio 1822, con Iturbide sul trono con nome di Agustín I.
Repubblica del Messico, México, República Mexicana,
1823-1824
Stati Uniti del Messico, Estados Unidos Mexicanos, 1824-1916
Bandiera nazionale e di
stato a terra e in mare adottata il 9 aprile 1823, in seguito alla
caduta di Iturbide e alla proclamazione della repubblica e confermata
alla costitizione degli Stati Uniti del Messico (4 ottobre 1824). Nel
1865 si differenziò ufficialmente l'insegna mercantile (pulita).
Nel 1880 il disegno dell’emblema subì alcuni ritocchi secondari
e nel 1916 fu notevolmente modificato. Proporzioni circa 2/3. L’aquila
è senza la corona ed è raffigurata con il serpente.
È dato rilievo alle acque del lago che circondavano
Tenochtitlan, il
“luogo del cactus sulla roccia”, ove oggi sorge Città del
Messico. Furono anche aggiunti rami di quercia sempreverde e di alloro.
Impero del Messico, México, Imperio Mexicano, 1865-1867
Bandiera di stato a
terra e in mare, adottata
il 1° novembre 1865, durante la guerra civile, dopo che
Massimiliano
d’Asburgo era stato posto dai francesi sul trono del Messico e durata
fino
alla definitiva sconfitta di Massimiliano a Querètaro (15 maggio
1867)
e alla sua fucilazione (19 giugno 1867). Proporzioni 1/2. Nello stesso
periodo,
nelle zone controllate dai repubblicani di Benito Juárez
continuò a sventolare la vecchia versione. L’emblema, che era
stato adottato il 20 settembre 1863, ricordava alla lontana quello
dell’impero di Iturbide del 1822/23; la corona, più grande, era
posta non sul capo, ma sopra l’aquila, e quest’ultima afferrava il
serpente.
Stati Uniti del Messico, México, Estados Unidos Mexicanos,
1916-1968
Bandiera di stato a
terra e in mare adottata il 16 settembre 1916, ridefinita da una legge
del 1934 e da un’altra del 1968 che ne modificò l’impiego e il
disegno dell’emblema. Proporzioni
3/5. Le modifiche del 1916, introdotte dal presidente Carranza, che
voleva
troncare con i precedenti regimi, furono alquanto evidenti: l’aquila
era
raffigurata di profilo, con la testa inclinata,
intenta
all’attacco del serpente; il tutto in stile molto realistico.
L'emblema decretato il 5 febbraio 1934, pur non discostandosi molto
da
quello
del 1916, appariva più vicino all'originale azteco; i rami di
alloro e di quercia sempreverde circondavano l'intera scena e
conferivano alla figura un aspetto rotondo. In
realtà esso fu posto solo di rado sulle bandiere e si
continuò di preferenza a usare il modello del 1916.
Stati Uniti del Messico, México, Estados Unidos Mexicanos,
1865-1968
Bandiera mercantile,
ufficiale dal 1° novembre 1865; abolita nel 1968. Proporzioni 2/3.
Dal 1946 al 1968 l’insegna mercantile messicana, essendo priva di
emblema e di proporzioni 2/3, fu identica alla bandiera nazionale
italiana.
Stati Uniti del Messico, México, Estados Unidos Mexicanos,
dal 1968
Bandiera valida per
tutti gli impieghi adottata il 17 settembre 1968, in occasione delle
Olimpiadi. Proporzioni 4/7. L’emblema di stato, più stilizzato,
essendo presente su tutte le versioni della bandiera messicana, elimina
ogni possibilità di confusione col tricolore italiano.
MESSICO DEL NORD
NUOVA GALIZIA
RIO GRANDE
SONORA
YUCATAN
Bibliografia
Flag
Bull., X:2,3, 1971; VIII:2, 1969; XIX, 3-5, 1980; 97, 1982; 159, 1994 -
Vexillinfo 54, 1984 - W. Smith, Le bandiere. Storia e simboli, 1975 e
altre opere generali
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