Colonia Britannica delle Bermuda, Colony of Bermuda, c. 1880-1910
Sommario. L’arcipelago di Bermuda, composto da oltre 300 isole e isolotti in pieno Atlantico settentrionale, restò disabitato fino agli inizi del XVII secolo quando il casuale naufragio del Sea Venture (1609) dell’ammiraglio inglese Somers, aprì la strada alla colonizzazione britannica; nel 1684 le isole diventarono colonia della corona (la più antica) e da allora sono sempre state legate al Regno Unito, anche se dal 1968 godono della piena autonomia di governo.
Bandiera della colonia entrata in uso verso il 1880 e durata fino al 4 ottobre 1910, quando fu introdotto un nuovo emblema. Il vecchio badge mostrava un bacino di carenaggio con alcune imbarcazioni sullo sfondo. Si suppone che la scena alludesse al fatto che le isole costituivano uno scalo di appoggio per i velieri.
Bandiera della colonia in vigore dal 4 ottobre 1910, caduta in disuso con la nuova costituzione del 1968. Lo stemma, introdotto insieme alla bandiera, rappresenta il leone britannico che regge con le quattro zampe uno scudo raffigurante il naufragio del Sea Venture dell’ammiraglio inglese George Somers, che fu trascinato da una tempesta sulle secche delle isole (sullo scudo è raffigurata erroneamente una scogliera). Tale storico episodio avvenne nel 1609 e aprì la strada alla colonizzazione britannica.
Bandiera nazionale e di stato a terra e in mare, adottata nel 1968, con la nuova costituzione che concesse alle isole il pieno autogoverno. Era già apparsa nel 1915, ma il suo impiego non era autorizzato. Unico esempio tra le colonie britanniche di Red Ensign usata come bandiera ufficiale a terra.
Bandiera tradizionale di stato risalente all’epoca dell’istituzione della colonia (1684). L’Union Flag nella forma originaria del 1606, in determinate occasioni, sventola ancor’oggi sul forte della vecchia capitale, Saint George, a testimonianza della ininterrotta fedeltà delle isole al Regno Unito.
Bibliografia
Archivio CISV, scheda 140/9 - Opere a carattere generale
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