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Sommario. La
regione comprendente l’attuale Guinea e gli stati limitrofi,
costituì dal X al XVI secolo parte dei domini periferici dei
grandi Imperi sudanesi (Ghana, Mali, Songhai) e fu in seguito
colonizzata da un popolo di allevatori, i Fulbe, di religione islamica.
Ma intanto erano arrivati gli europei, i portoghesi per primi, verso il
1460. La Francia, mediante trattati col regno indigeno Landuma, si
assicurò il controllo di gran parte della Guinea, non senza
incontrare ostacoli da parte dei britannici e dei portoghesi, con i
quali si giunse ad una definizione delle zone di competenza nel 1882
(Sierra Leone) e nel 1886 (Guinea Portoghese). Nel 1947, sotto la guida
di Seku Turé, sorge un movimento per l’indipendenza che
sarà conseguita nel 1958.
Repubblica di Guinea, République de Guinée, dal
1958
Bandiera d’uso generale
alzata il 2 ottobre 1958, giorno dell’indipendenza, e ufficiale dal 10
novembre successivo. Nel grande passaggio storico dell’uscita del
continente africano dal colonialismo, la Guinea francese fu tra i primi
paesi a diventare indipendente e come tale non poteva che scegliere una
bandiera con i colori panafricani del vessillo etiopico, che già
il Ghana aveva adottato. In questo caso si tratta di un tricolore
verticale d’ispirazione francese con i colori nella disposizione
rosso-giallo-verde; essi illustrano inoltre il motto Travail-Justice-Solidarité
che figura sullo stemma di stato: il rosso allude alla fatica del
lavoro, il giallo è il sole della giustizia e il verde
rappresenta
lo sfruttamento solidale delle risorse naturali.
Bibliografia
Archivio
CISV,
scheda 87
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Sommario. I
portoghesi giunsero sulle coste del Senegal nel 1444 e cominciarono la
penetrazione verso l’interno risalendo i fiumi Senegal e Gambia. Altri
europei (francesi, inglesi, olandesi) si aggiunsero agli inizi del XVII
secolo, entrando subito in competizione fra loro per assicurarsi il
controllo dei commerci e del traffico degli schiavi. Fu la Francia che,
con una serie di trattati con i numerosi stati indigeni (Tekrur, Walo,
Sile, Salum, ecc.), riuscì ad estendere il
suo protettorato sulla regione. Parigi perseguì in verità
una politica di collaborazione e di condivisione di
responsabilità con l’élite indigena. Nel 1958 il
Senegal optò per lo status di repubblica autonoma
nell’ambito della comunità francese e dopo una breve federazione
col Mali, diventò indipendente nel 1960.
Sénégal, 1958-1959
Bandiera adottata verso
la fine del 1958, quando il possedimento francese ottenne l’autonomia,
e durata fino al 17 gennaio 1959, sostituita da quella della Federazione del Mali di cui il Senegal
faceva parte. Disegno forse ispirato a quello della bandiera
dell’Unione Progressista, poi Partito Socialista, di Léopold S.
Senghor, il padre della patria. Il verde era significativo, oltre che
per la maggioranza islamica, anche per i cristiani (simbolo di
speranza)
e per gli animisti (fertilità).
Repubblica del Senegal, République du Sénégal,
dal 1960
Bandiera d’impiego
generale, adottata il 29 agosto 1960, in uso effettivo dal settembre.
Colori panafricani, dai consueti significati. La grande stella verde
sostituì il kanaga della precedente bandiera federale.
Bibliografia
Vexillinfo,
81, 1987 - Archivio CISV, scheda 85
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Sommario. Nella
striscia di territorio lungo
il corso del fiume Gambia, interamente circondata dal Senegal, prevalse
l’influenza
britannica fin dal 1587. Dopo varie sistemazioni amministrative, solo
nel
1888 fu costituita la colonia separata, il cui territorio fu in gran
parte
trasformato più tardi in protettorato. Il Gambia godé fin
dal
1915 di un certo grado di autonomia; nel 1965 conseguì
l’indipendenza, due anni dopo la concessione dell’autogoverno. La
formazione insieme al Senegal della labile federazione del Senegambia
(1982) non influì sulle bandiere dei due stati.
Colonia Britannica del Gambia, Crown Colony of the Gambia, c.
1889-1965
Bandiera della colonia
risalente a circa il 1889 e durata per tutto il periodo coloniale, fino
al 1965. Blue Ensign con lo stesso badge di altri
possedimenti britannici dell’Africa occidentale (ad es. Costa d’Oro e
Sierra Leone), raffigurante un paesaggio con palma ed elefante,
distinto dall’iniziale “G.” in rosso scuro.
The Gambia, 1965-1970
Repubblica del Gambia, Republic of the Gambia, dal 1970
Bandiera valida per
tutti gli impieghi adottata il 18 febbraio 1965, giorno
dell’indipendenza e confermata alla proclamazione della repubblica il
24 aprile 1970. Proporzioni 2/3. Il rosso scuro in alto simboleggia il
sole e il verde in basso la terra coltivata; in mezzo il fiume Gambia,
rappresentato dalla striscia blu, tra bordi bianchi (segno di concordia
e amicizia). Ideata in Inghilterra dal College of Arms.
Bibliografia
Archivio
CISV, scheda 86
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Sommario. Il
territorio di competenza portoghese della Guinea fu definito da
trattati con la Gran Bretagna (1870) e con la Francia (1886). La Guinea
Portoghese si autoproclamò indipendente nel 1973 come
Guinea-Bissau, dal nome della capitale, sotto la guida del Partito
Africano per l’Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC).
L’anno successivo anche il Portogallo accettò la decisione.
Repubblica della Guinea-Bissau, República da
Guiné-Bissau, dal 1973
Bandiera valida per
tutti gli impieghi, alzata ufficialmente il 24 settembre 1973, data
della proclamazione dell’indipendenza. Proporzioni 1/2. Derivata
direttamente dall’insegna del PAIGC (Partito Africano per
l’Indipendenza della Guinea e di Capo Verde), adottata nel 1961. Colori
panafricani, con la stella nera in più, ai quali sono stati dati
nel tempo vari significati più o meno retorici. In origine il
rosso
rappresentava la fascia costiera con la capitale Bissau (la stella); il
giallo e il verde stavano rispettivamente per la savana e le foreste
dell’interno.
Bibliografia
Flag
Bull., XII:4, 1973
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Sommario.
L’arcipelago di Capo Verde, al largo delle coste del Senegal, fu
scoperto probabilmente dal ligure Antonio da Noli nel 1455 e
colonizzato, a partire dal 1461, dai portoghesi che ne fecero un centro
di smistamento sulla rotta del traffico di schiavi provenienti dalla
Guinea. Indipendente dal 1975.
Repubblica di Capo Verde, República das Ilhas do Cabo
Verde, 1975-1992
Bandiera nazionale e di
stato alzata il 5 luglio 1975 e confermata il 19 aprile 1976;
sostituita il 25 settembre 1992. Proporzioni 2/3. Derivata dalla
bandiera del Partito Africano per l’Indipendenza della Guinea e di Capo
Verde (PAIGC), risalente al 1961, e perciò simile a quella della
Guinea-Bissau. Colori panafricani. L’emblema sulla striscia rossa
comprende la stella nera della libertà africana, un serto di
granturco e una conchiglia, simboli dell’agricoltura e della pesca,
attività preminenti nell’arcipelago.
Repubblica di Capo Verde, República de Cabo Verde, dal
1992
Nuova bandiera nazionale
e di stato adottata il 25 settembre 1992, in seguito al cambiamento di
governo derivato dalle elezioni del 1991. Proporzioni 10/17. Il disegno
nettamente diverso dal precedente sottolinea il nuovo corso politico
del paese. Il cerchio di dieci stelle (tante quante le isole
dell’arcipelago), esprime la volontà di collaborazione con
l’Europa e simboleggia la bussola e il timone. Il campo blu rappresenta
l’oceano, le strisce bianche e quella rossa segnano il cammino del
paese nella pace verso il progresso.
Bibliografia
Flag
Bull, XIV:2, 1975 e 151, 1993 - Embl. et pavillons, 35, 1993
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Sommario. I
portoghesi, primi europei a giungere sulle coste della regione, la
battezzarono Serra Leão, per l’asperità del
paesaggio. Essa seguì le vicende della Guinea finché nel
corso del XVIII secolo l’Inghilterra vi sistemò negri americani,
creoli e altri rifugiati che avevano combattuto con i britannici contro
le colonie nordamericane; così nel 1808 venne costituita la
colonia britannica della Sierra Leone e nel 1896 furono definiti i
confini del territorio all’interno e formato un protettorato. Nel 1958
la Sierra Leone ottiene l’autogoverno e nel 1961 diventa una monarchia
indipendente con a capo la regina britannica. Dal 1971 è una
repubblica.
Protettorato Britannico della Sierra Leone, Protectorate
of Sierra Leone, c. 1889-1914
Bandiera del
possedimento britannico, entrata
in uso verso il 1889 e sostituita il 30 luglio 1914 quando il
protettorato
fu dotato di un proprio stemma. Stesso badge della Costa d’Oro,
del
Gambia e di altri territori della regione; unico elemento distintivo le
iniziali “S.L.” in rosso scuro.
Protettorato Britannico della Sierra Leone, Protectorate of Sierra
Leone, 1914-1961
Colonia della Sierra Leone, Crown Colony of Sierra Leone,
1928-1961
Bandiera del
possedimento britannico (nel 1928 la zona di Freetown fu costituita in
colonia, il resto del paese rimase
protettorato), in uso dal 30 luglio 1914 fino al 1961. Sul nuovo stemma
era rappresentato uno schiavo liberato nell’atto di salutare un
brigantino
al largo; la scena, insieme al motto Auspice Britannia liber,
“libero
grazie alla Gran Bretagna”, alludeva allo strenuo impegno profuso da
Grenville
Sharp nella lotta contro la schiavitù. La palma era tratta dal
vecchio
emblema. L’Union Jack in capo allo scudo era quello antico,
antecedente
il 1801.
Stato della Sierra Leone,
1961-1971
Repubblica della Sierra Leone, Republic of Sierra Leone, dal
1971
Bandiera valida per
tutti gli impieghi adottata ufficialmente il 27 aprile 1961, data
dell’indipendenza, e confermata con la costituzione della repubblica,
il 18 aprile 1971. Proporzioni 2/3. Colori come quelli dello stemma. Il
verde rappresenta le ricchezze naturali, il bianco l’unità e il
diritto, l’azzurro le speranze di pace.
Bibliografia
Archivio
CISV, scheda 88
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