KWAZULU - Stendardi reali

© Roberto Breschi

Regno Zulu, Wene WaZulu



1973- ?



Stendardo reale introdotto nel 1973 dal sovrano zulu Goodwill Zwelithini e utilizzato soprattutto sui veicoli. Drappo quadrato, azzurro bordato di giallo con le armi reali racchiuse in un disco nero con bordo giallo e un cartiglio con il motto Ilembe leqa amanye ngoku khalipha, "Io sono un uomo più grande di voi". Le armi, diverse da quelle di stato, consistevano in uno scudo tradizionale d'argento, accollato a zagaglie, mazze e scettro, con 12 fori per le guigge. Sullo scudo un leone rosso armato di lancia alludente al titolo del re ("il Leone"), e la capanna reale al natutale. Ai fianchi dello scudo sei capanne zulu tradizionali, rappresentanti la struttura sociale dei kraal (villaggi di capanne in circolo intorno al recinto del bestiame). Non è noto se la bandiera sia durata fino all'abolizione degli stati bantu (1994), ma probabilmente fu cambiata (o abolita) nel 1975, perché in quell'anno lo stemma reale fu modificato.



dal 1999



Stendardo del re zulu Goodwill Zwelithini alzato il 21 dicembre 1999. Drappo bianco con strisce di vari colori simboleggianti altrettante prerogative: il nero e il giallo rappresentano il suolo e le sue ricchezze; il marrone e l'azzurro, l'autorità del sovrano e la religione; il rosso e il verde, la difesa della patria e la vegetazione. Al centro del pannello bianco figura lo stemma reale nella versione approvata nel 1975. Come il precedente lo scudo è d'argento, ed è accollato a zagaglie, mazze e scettro. In questa versione è sostenuto da due leoni d'oro, posato su una base nera e accompagnato da un cartiglio con il motto invariato. Sullo scudo figura la capanna reale con altre quattro capanne tradizionali più piccole e una corta lancia nella forma esclusiva riservata alla dinastia. Nonostante la scomparsa degli stati indigeni, il re zulu è riconosciuto come autorità tradizionale dal governo sudafricano e gode perfino di un appannaggio di stato.


Bibliografia
Archivio CISV, scheda 105/22 - SAVA newsletter, 27, 2000


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