Cartolina inizio '900, Antonio Furlanetto illustratore. Gli stemmi sono quelli dei capoluoghi. Bandiere di alcune delle principali città |
PUGLIA Bari Barletta-Andria-Trani Brindisi Foggia Lecce Taranto |
La provincia fu costituita con l'Unità d'Italia,
ricalcando l'ex-provincia di Terra di Bari. Subì una prima
riduzione territoriale nel 1927 quando cedette due comuni allla nuova
provincia di Brindisi. Altri sette comuni furono persi nel 2004 a
favore della nuova provincia di Barlatta-Andria-Trani. Dal 1°
gennaio 2015, è "Città Metropolitana di Bari", che al
momento, mantiene i precedenti emblemi araldici. Capoluogo: Bari Altre città: Altamura, Molfetta, Bitonto, Monopoli, Corato, Gravina di Puglia, Modugno, Gioia del Colle, Triggiano, Terlizzi, Putignano, Santeramo in Colle, Noicattaro, Conversano, Mola di Bari, Ruvo di Puglia, Palo del Colle, Acquaviva delle Fonti, Giovinazzo, Casamassima, Castellana Grotte, Noci, Rutigliano, Polignano a Mare, Valenzano, Adelfia, Capurso, Cassano delle Murge Sigla: 7 (1905-1927) - BA (dal 1927) Bandiera: azzurra con lo stemma della provincia. Gonfalone: bianco con largo bordo azzurro in alto e ai lati (RD 11 gennaio 1940).. |
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Stemma:
inquartato in croce di Sant'Andrea, d'azzurro e d'argento al pastorale
d'oro rivoltato e attraversante.
È lo stesso stemma dell'antica provincia della Terra di Bari, recante il pastorale di San Nicola, patrono della città di Bari. Singolare la sua struttura esterna; lo scudo, ovale, è contornato da un bordo d'argento a mosaico con perle alterne rosse e azzurre ed è posto su un cartoccio dorato; la corona è invece quella regolamentare. Decreto di concessione: RD 27 agosto 1938 (riconoscimento, essendo stato adottato già alla fine dell'Ottocento). Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Costituita nel 2004 e pienamente operativa dal 2009.
È formata da dieci comuni, sette dei quali provenienti dalla
provincia di Bari e tre da quella di Foggia. Unica provincia italiana
con tre capoluoghi, che si dividono le sedi e le funzioni amministative. Co-capoluoghi: Andria, Barletta, Trani Altre città: Bisceglie, Canosa di Puglia, Trinitapoli Sigla: BT Bandiera: gialla con bordo azzurro e lo stemma della provincia al centro (DPR 3 novembre 2010). Gonfalone: partito di giallo e d'azzurro (DPR 3 novembre 2010). |
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Stemma: troncato:
il 1° di azzurro alle tre stelle di sei raggi, bene ordinate,
d’oro; il 2° palato di quattro, d’oro e di rosso.
Le tre stelle d’oro rappresentano i capoluoghi di questa provincia con tre "teste"; i pali gialli e rossi rappresentano il grano e il vino, prodotti di eccellenza di quelle contrade, ma anche la nobiltà e la generosa vitalità della gente. Decreto di concessione: DPR 3 novembre 2010. |
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Stemma 2009-2010:
d'argento alla bordura d'azzurro, alla croce di verde e d'azzurro,
accantonata: nel 1° dal
Colosso di Barletta, nel 2° dalla chiesa cattedrale di Trani, nel
3° dal Castel del Monte, nel 4° dal dolmen della Chianca; il
tutto di nero.
Riuniva le sagome dei monumenti più significativi delle quattro principali città della provincia. Il Colosso di Barletta è un enorme e misteriosa statua in bronzo d'epoca tardo-romana. La cattedrale di Trani, dedicata all'Assunta, è un esempio di romanico-pugliese del XII secolo. Il Castel del Monte, il celebre castello ottogonale di Federico II (sec. XIII), sorge nel comune di Andria. Il dolmen della Chianca, presso Bisceglie, è un imponente reperto megalitico dell'Età del Bronzo. Decreto di concessione: non rilevato. Lo stemma, dichiaratamente provvisorio, fu disegnato nel 2009, in attesa dell'adozione di quello definitivo |
Costituita nel 1927 a spese della provincia di Lecce e, in
misura minore (comuni di Fasano e Cisternino), di quella di Bari. Capoluogo: Brindisi Altre città: Fasano, Francavilla Fontana, Ostuni, Mesagne, Ceglie Messapica, San Vito dei Normanni, Carovigno, Oria, Latiano Sigla: BR Bandiera: bianco-azzurra con lo stemma della provincia. Un tempo era tripartita, ricalcando la forma del primo gonfalone (1927). Gonfalone: azzurro-bianco-azzurro, diviso verticalmente (RD 22 settembre 1927). |
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Stemma: d'azzurro
alla testa di cervo al naturale, posta in maestà, accompagnata
in punta dalla parola BRVN d'oro.
I Romani, che conquistarono Brindisi nel 270 a.C. derivarono il nome latino (Brundisium) da quello messapico Brunda che significa "testa di cervo", e si rifersce alla forma del porto che accoglie i naviganti con braccia simili alle corna dell'animale. Scudo di forma svizzera. Decreto di concessione: RD 22 settembre 1927. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Istituita nel 1861, si identificava con l'antica provincia
della Capitanata. Nel corso degli anni si sono avuti alcuni
aggiustamenti con acquisti territoriali (dalla provincia di Avellino,
1927/29) e cessioni (alla nuova provincia di Barletta-Andria-Trani,
2004). Capoluogo: Foggia Altre città: Cerignola, Manfredonia, San Severo, Lucera, San Giovanni Rotondo, Orta Nova, Torremaggiore, San Nicandro Garganico Sigla: 26 (1905-1927) - FG (dal 1927) Bandiera: azzurra con lo stemma della provincia. Gonfalone:azzurro (RD 16 febbraio 1939). |
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Stemma: campo di
cielo, al paesaggio pedemontano, alla figura dell'Arcangelo Michele,
armato alla romana che calpesta un serpe, il tutto al naturale.
Si tratta di una rielaborazione dello stemma della antica provincia della Capitanata. L'arcangelo Michele è il patrono della provincia di Foggia e a Monte Sant'Angelo sorge uno dei più importanti santuari dedicali a San Michele. Il santo è rappresentato nell'atto di calpestare il demonio nelle sembianze di un serpente. Decreto di concessione: DCG 1° aprile 1938 (riconoscimento, già esistente alla fine del XIX secolo). Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
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Stemma variante:
lo stemma è talora rappresentato in forma di scudo sagomato con
bordo d'oro, sormontato da una corona inusuale, d'oro intrecciata di
verde con mazzetti di foglie di alloro alternati a mazzetti di
foglie di quercia, al posto dei consueti fioroni.
Questa versione è presente sulla bandiera della provincia. |
Costituita nel 1861, corrispondente alla pronincia
preunitaria della Terra d'Otranto. Nel 1923 perse il circondario di
Taranto, promosso a provincia, e un'altra parte dovette cederla nel
1927 per la formazione della nuova provincia di Brindisi. Capoluogo: Lecce Altre città: Nardò, Galatina, Copertino, Gallipoli, Casarano, Tricase, Galatone, Surbo, Trepuzzi Sigla: 31 (1905-1927) - LE (dal 1927) Bandiera: giallo-bianco-gialla a strisce verticali. Al centro lo stemma della provincia. Gonfalone: giallo-bianco-giallo, tripartito (DCG 30 novembre 1933). |
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Stemma:
d'oro ai quattro pali di rosso, al delfino stizzoso d'argento, posto in
palo con la coda all'insù e volta a sinistra, tenente in bocca
un crescente dello stesso.
È mantenuto lo stemma ella vecchia provincia napoletana della Terra d'Otranto, che risalirebbe ad Alfonso II d'Aragona, che sconfisse i turchi nella battaglia navale di Otranto nel 1481. Pertanto il campo reca i pali d'Aragona. Il delfino, mitico simbolo messapico sta a rappresentare il territorio salentino, e il crescente che ha in bocca allude ai turchi sconfitti. Decreto di concessione: DCG 30 novembre 1933 (riconoscimento). Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Costituita nel 1923, diminuendo la provincia di Lecce. Fino
al 1951 era anche indicata col nome alternativo di "Provincia dello
Jonio". Capoluogo: Taranto Altre città: Martina Franca, Massafra, Grottaglie, Manduria, Ginosa, Castellaneta, Palagiano, Sava, Mottola, Laterza, San Giorgio Ionico Sigla: 72 (1923-1927) - TA (dal 1927) Bandiera: non risulta in uso. Gonfalone: azzurro e rosso diviso verticalmente. |
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Stemma: D'argento
allo scorpione montante di nero, caricato di tre gigli d'oro posti 1,2
e
sostenente con le chele una corona all'antica d'oro
La provincia ha ripreso l'antico stemma che aveva la città capoluogo già intorno all'anno 1000 (poi cambiato nel tardo medioevo col dio marino sul delfino). Si favoleggia che lo scorpione come simbolo di Taranto sarebbe stato addirittura suggerito da Pirro, alleato dei tarantini contro Roma, al quale la città e il suo porto apparivano simili, come struttura e anche come aggressività contro il nemico, a uno scorpione. Decreto di concessione: RD 24 febbraio 1927. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |