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![]() Cartolina inizio '900, Antonio Furlanetto illustratore. Gli stemmi sono quelli dei capoluoghi. ![]() |
VALLE
D'AOSTA Nessuna provincia Aosta (1927-1947) |
Costituita nel 1859 (decreto Rattazzi) e formata dai
circondari di Alessandria,
Acqui Terme, Asti, Casale Monferrato, Novi Ligure e Tortona. Privata
nel 1935 del territorio di Asti e in parte di quello di Acqui a
vantaggio della nuova provincia di Asti. Capoluogo: Alessandria Altre città: Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona, Acqui Terme, Valenza, Ovada Sigla: 1 (1905-1927) - AL (dal 1927) Bandiera: azzurra, caricata dello stemma, coronato, senza serto di fronde. Descritta una variante, azzurra con stemma completo e il nome della provincia in caratteri bianchi come quelli del logo. Gonfalone: azzurro (RD 26 dicembre 1936). |
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Stemma:
inquartato a decusse: il 1° partito di Asti (di rosso alla croce
d'argento) e di Novi (d'argento alla croce di rosso, caricata in cuore
di una crocetta del campo); il 2° di Tortona (di rosso al leone
tenente una rosa d'argento); il 3° di Acqui (d'oro all'aquila di
nero coronata di rosso, afferrante la lepre al naturale, al capo di
argento, caricato di una croce patente di rosso); il 4° di Casale
(inquartato: a e d di rosso alla croce d'oro accantonata da quattro
beta d'oro, affrontati; b e c d'argento al capo di rosso; sul tutto,
d'oro alla rotella di azzurro carica della sigla del nome S.S. di
Gesù d'oro, raggiante dello stesso); sul tutto di Alessandria
(d'argento alla croce di rosso).
Come in molti altri casi, sono rappresentate sullo scudo le armi dei capoluoghi di circondario compresi nella provincia. Da notare che lo stemma non è aggiornato: i circondari sono quelli che la provincia di Alessandria aveva all'epoca del decreto di concessione, ed è ancora presente Asti. È mantenuto il serto foliare di foggia antica. Decreto di concessione: 24 marzo 1912 Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa) |
Antica provincia preunitaria, abolita dal decreto Rattazzi
nel 1859, ricostituita nel 1935 sottraendo territorio alla provincia di
Alessandria. Capoluogo: Asti Altre città: Canelli, Nizza Monferrato Sigla: AT Bandiera: rossa, caricata dello scudo dello stemma. Osservata una variante, derivata dal tricolore, con la striscia rossa modificata in bianco su rosso; al centro lo stemma e il nome dell'ente su due righe in caratteri maiuscoli neri. Gonfalone: rosso con lo stemma nella parte superiore e la figura di San Secondo, patrono del capoluogo (RD 11 ottobre 1938 e 23 marzo 1954). |
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Stemma: troncato:
il 1° di rosso alla croce
d'argento; il 2° di cielo al paesaggio collinare coltivato di
verde, ai due pali posti ai lati dello scudo con attorcigliati tralci
di vite fruttati, quello di destra con due grappoli d'uva bianca e
quello di sinistra con due grappoli d'uva nera, il tutto al naturale.
Lo scudo abbina le armi del capoluogo a una visione paesaggistica alludente alla rinomata produzioine vinicola della provincia. La corona è quella regolamentare; di solito non è presente l'ornamento foliare. Decreto di concessione: DPR 23 marzo 1954 (aggiornamento del RD del 28 marzo 1938) Dal 1938 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa) |
Costituita a spese del territorio di Vercelli nel 1992
(operativa dal 1995), Biella era già provincia del regno di
Sardegna; fu abolita nel 1859 e trasformata in circondario della
provincia di Novara, passato nel 1927 alla provincia di Vercelli. Capoluogo: Biella Altre città: Cossato Sigla: BI Bandiera: non risulta in uso. Gonfalone: bianco (DPR 20 dicembre 1996). |
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Stemma:
d'azzurro all'orso
camminante, con le quattro zampe posate, al naturale, sormontato dalla
fascia diminuita, di argento,
questa sormontata dalla stella d'oro; il tutto incappato dal fasciato
di quattordici pezzi, a destra di azzurro e d'oro, a sinistra d'oro e
di azzurro; la fascia diminuita d'argento posta in corrispondenza
dell'ottavo pezzo del fasciato.
L'orso rappresenta il capoluogo. La stella d'oro ricorda la medaglia d'oro concessa alla genti del biellese, distintesi nella Resistenza. L'oro e l'azzurro stanno rispettivamente per la prosperità e le risorse idriche. Nei primi modelli apparsi, la "fascia diminuita" era una striscia ondulata. Decreto di concessione. DPR 20 dicembre 1996 |
Costituita nel 1859 (DL Rattazzi) con i circondari di Cuneo,
Alba, Saluzzo, Mondovì e alcuni territori acquisiti dalla
ex-provincia di Nizza, di nuovo ceduti alla Francia nel 1947 (trattato
di Parigi). Capoluogo: Cuneo Altre città: Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Savigliano, Saluzzo Sigla: 23 (1905-1927) - CU (1927-1928) - CN (dal 1928) Bandiera: azzurra caricata dello stemma, coronato, senza le fronde, posto al centro tra due strisce orizzontali bianco-rosso-bianche staccate dal bordo del drappo. Tali strisce non compaiono sulla versione corrente. Gonfalone: azzurro. |
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Stemma:
inquartato, il
1° di Cuneo (fasciato d'argento e d'azzurro, al capo di Savoia); il
2° di Alba (d'argento alla croce di rosso, accantonata dalle
lettere maiuscole di nero A, L, B, A); il 3° di Saluzzo (troncato
d'azzurro e d'argento, alla lettera S diaprata dell'uno all'altro); nel
4° di Mondovì (di rosso alla croce d'argento, sostenuta da
una catena di monti di verde). Uno dei frequenti esempi di stemma provinciale composto dalle armi dei capoluoghi degli ex-circondari che formavano la provincia. Decreto di concessione: RD 31 dicembre 1934, ma già in uso in alternativa allo stemma precedente. |
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Stemma 1886-1934:
d'azzurro
alla montagna d'argento, accantonata da due daghe dello stesso,
impugnate d'oro. Emblema dal significato incerto (le armi e la vetta alpina alludenti alla difesa dei confini?). Cadde in disuso verso la fine del secolo, sostituito dal modello attuale; tuttavia riapparve sporadicamente, in particolare dal 1933 al 1943 con l'aggiunta del "capo littorio" (v. tavola relativa). Decreto di concessione: RD 10 gennaio 1886. |