Cartolina inizio '900, Antonio Furlanetto illustratore. Gli stemmi sono quelli dei capoluoghi.

  Bandiere di alcune delle principali città
VENETO

Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
Venezia
Verona
Vicenza  




BELLUNO



Provincia di Belluno

Costituita nel 1866 dopo la terza guerra d'indipendenza. Nel 1923 acquisì alcuni comuni, tra i quali Cortina d'Ampezzo, dalla provincia di Trento.
Capoluogo: Belluno
Altre città: Feltre
Sigla: 8 (1905-1927) - BL (dal 1927)

Bandiera: azzurra con lo stemma provinciale entro un cerchio di dodici stelle d'oro come quelle del vessillo dell'Unione Europea.
Gonfalone: azzurro con lo stemma provinciale accompagnato da undici stemmini di comuni posti sulla bordura.



Stemma: Interzato in palo: il 1° di Feltre (di rosso al castello torricellato di due, d'oro, aperto e finestrato di nero, merlato alla ghibellina, col motto: nec spe nec metu); il 2° di Belluno (d'azzurro alla croce d'oro, accantonata nei quarti superiori da due draghi alati contromiranti di rosso); il 3° di Pieve di Cadore (d'azzurro a due torri d'argento, merlate di tre alla ghibellina, cimate da banderuola dello stesso, legate da una catena che chiude il passo tra le torri, attravestato dall'abete al naturale, il tutto fondato sulla campagna di verde).

Presenta le armi dei capoluoghi dei tre ex-circondari della provincia. Reca la corona regolamentare ma il serto è di stile antico.

Decreto di concessione: RD 17 aprile 1924.
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).


Stemma 1898: di porpora ai tre scudetti posti 1,2; quello superiore, più grande, sovrapposto in punta agli altri due, di Belluno (d'azzurro alla croce d'oro, accantonata nei quarti superiori da due draghi alati contromiranti di rosso); in punta a destra di Feltre (di rosso al castello torricellato di due, d'oro, aperto e finestrato di nero, merlato alla ghibellina, col motto: nec spe nec metu) e a sinistra di Pieve di Cadore (d'azzurro a due torri d'argento, merlate di tre alla ghibellina, cimate da banderuola dello stesso, legate dalla catena che chiude il passo tra le torri, attravestato dall'abete al naturale, il tutto fondato sulla campagna di verde)

Armi dei capoluoghi dei circondari che formavano la provincia. Nel 1898 questa versione rappresentò Belluno al primo Congresso delle Province a Torino. Tuttavia nel 1905 a Napoli la provincia fu rappresentata dallo stemma del capoluogo.

Decreto di concessione: non rilevato.


  





PADOVA



Provincia di Padova

Costituita nel 1866 con l'annessione del Veneto all'Italia, coincidente con la preesistente suddivisione austriaca nei confini del 1853.
Capoluogo: Padova
Altre città: Albignasego, Selvazzano Dentro, Vigonza, Cittadella, Abano Terme, Piove di Sacco, Monselice, Este, Rubano, Cadoneghe, Campodarsego
Sigla: 42 (1905-1927) - PD (dal 1927)

Bandiera: bianca con lo stemma completo al centro.
Gonfalone: bianco (DPR 2 dicembre 1955).




Stemma: d'argento alla croce di rosso che è di Padova, con l'orlatura composta di sette pezzi: il 1° di Este (d'oro al castello di rosso torricellato di tre pezzi merlati alla guelfa, la porta aperta del campo, caricata della croce di rosso e sormontata dal leone di San Marco d'oro). il 2° di Cittadella (di rosso al mastio cimato a destra da una torricella e a sinistra dalla bandiera bifida di rosso, astata e bordata d'oro, il tutto al naturale e merlato alla guelfa); il 3° di Monselice (d'azzurro alla rocca di tre cinte sovrapposte, torricellate e merlate e divise da spalti erbosi, il tutto al naturale); il 4° di Montagnana (interzato in fascia; in a d'argento al leone di San Marco di rosso; in b di rosso al palo troncato d'azzurro e d'oro caricato della stella di otto raggi dell'uno all'altro; in c di nero pieno); il 5° di Camposampiero (di rosso alla croce d'argento); il 6° di Conselve (d'argento alle sette losanghe di rosso poste in sbarra); il 7° di Piove di Sacco (San Martino a cavallo e il povero, al naturale, su campagna di verde).

Differisce dal precedente per lo stemma di Piove di Sacco (7°), ora col San Martino e il povero al posto delle tre melagrane.

Decreto di concessione: DPR 17 febbraio 2003.


Stemma 1884-2003: d'argento alla croce di rosso che è di Padova, con l'orlatura composta di sette pezzi: il 1° di Este (d'oro al castello di rosso torricellato di tre pezzi merlati alla guelfa, la porta aperta del campo, caricata della croce di rosso e sormontata dal leone di San Marco d'oro). il 2° di Cittadella (di rosso al mastio cimato a destra da una torricella e a sinistra dalla bandiera bifida di rosso, astata e bordata d'oro, il tutto al naturale e merlato alla guelfa); il 3° di Monselice (d'azzurro alla rocca di tre cinte sovrapposte, torricellate e merlate e divise da spalti erbosi, il tutto al naturale); il 4° di Montagnana (interzato in fascia; in a d'argento al leone di San Marco di rosso; in b di rosso al palo troncato d'azzurro e d'oro caricato della stella di otto raggi dell'uno all'altro; in c di nero pieno); il 5° di Camposampiero (di rosso alla croce d'argento); il 6° di Conselve (d'argento alle sette losanghe di rosso poste in sbarra); il 7° di Piove di Sacco (di rosso alle tre melagrane al naturale poste 1,2).

Lo scudo riunisce le armi dei capoluoghi degli otto circondari originari della provincia. Alcune di esse sono variate in alcuni particolari. Lo stemma mantiene gli ornamenti esteriori antichi.

Decreto di concessione: RD 20 aprile 1884.
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).

  






ROVIGO



Provincia di Rovigo

Costituita nel 1866 con l'annessione del Veneto all'Italia dopo la terza guerra d'indipendenza.
Capoluogo: Rovigo
Altre città: Adria, Porto Viro
Sigla: 56 (1905-1927) - RO (dal 1927)

Bandiera: armeggiata
Gonfalone: azzurro con larga striscia orizzontale verde al centro in corrispondenza dello stemma.



Stemma: inquartato: il 1° e il 4° partito d’oro e d’azzurro all’aquila bicipite partita di nero sull’oro e d’argento sull’azzurro, coronata d’oro, rostrata e membrata d’oro; il 2° e il 3° di verde al castello d’oro, aperto di nero, non merlato, cimato dal leone di San Marco, il tutto d’oro.

Si tratta di una revisione storica dell'arma provinciale. L'aquila estense ha ora il campo partito d'oro e d'azzurro come nello stemma concesso dall'imperatore a Borso d'Este per la sua investitura a conte di Rovigo, ed è coronata, rostrata e membrata d'oro e linguata di rosso. Il castello non è torricellato

Delibera Consiglio Provinciale 29 aprile 2002


Stemma, fino al 2002: inquartato: il 1° e il 4° tagliati d'argento e d'azzurro, all'aquila bicipite dell'uno all'altro; il 2° e il 3° di verde al castello d'oro, aperto di nero, torricellato di tre e cimato dal leone di San Marco, il tutto d'oro.

Secondo la consuetudine corrente, prima del 2002, il 1° e il 4° quarto erano rappresentati "tagliati", seguendo il bozzertto allegato al decreto di concessione, in contrasto con la descrizione dello stesso decreto, che li definiva "partiti".

Decreto di concessione: RD 20 luglio 1934.


Stemma 1934-?: inquartato: il 1° e il 4° partito d’argento e d’azzurro all’aquila bicipite dell'uno all'altro; il 2° e il 3° di verde al castello d’oro, non merlato, cimato dal leone di San Marco, il tutto d’oro.

Le raffigurazioni rievocano i periodi storici dei domìni degli Este fino al 1484 e poi di Venezia. Versione conforme alla descrizione araldica del decreto di concessione.

Decreto di concessione: RD 20 luglio 1934.
Dal 1934 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa)
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Stemma c. 1905-1934: partito d'azzurro e d'argento, al castello di rosso torricellato di tre, attraversante, sorgente dal mare fluttuoso e sormontato dal leone di San Marco d'oro.

Gli smalti del campo rievocano il dominio estense. Il castello con il leone di San Marco ricorda il periodo veneziano (dal 1484). Nel 1905 questa versione rappresentò Rovigo al secondo Congresso delle Province a Napoli.

Decreto di concessione: non rilevato
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TREVISO



Provincia di Treviso

Costituita nel 1866, coincidente con la suddivisione fissata nel 1853 dall'amministrazione austro-ungarica.
Capoluogo: Treviso
Altre città: Conegliano, Castelfranco Veneto, Montebelluna, Vittorio Veneto, Mogliano Veneto, Paese, Oderzo, Villorba, Preganziol, Vedelago, Roncade
Sigla: 65 (1905-1927) - TV  (dal 1927)

Bandiera: drappo partito di bianco e di azzurro con lo stemma al centro. Un'altra bandiera introdotta nel 2015 è arancio-bianco-arancio a strisce verticali caricata del logo della provincia.
Gonfalone: partito d'azzurro e di bianco.


        

Stemma: d’azzurro alla fascia in divisa d’argento, caricata della leggenda di nero maiuscolo Tarvisium: di sopra, al castello merlato alla guelfa di tre torri, la centrale merlata di cinque pezzi e aperta, affiancata da due torri minori merlate di tre, aperte e accompagnate da due bandiere d’azzurro una in banda e l’altra in sbarra, moventi dalla base, il tutto d’argento; di sotto la città murata, con finestra armata, accompagnata a destra e a sinistra da due torrioni intercalati da due torricelle di vedetta coperte di rosso e cimate da croce, il tutto d’argento. Scudo circondato da anello caricato della scritta Monti Musoni Ponto Dominorque Naoni. Corona marchionale.

Lo stemma deriva dal sigillo maiestatico del comune, con il nome di Treviso in bella evidenza e la scritta sull’anello che indica genericamente i confinii della Marca Trevisana, il monte Musone a nord-ovest e Pordenone sul Nancello (Naone) a est.

Decreto di concessione: RD 17 marzo 1938, Tuttavia lo stemma era in uso fin dal tardo XIX secolo.
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).

  






VENEZIA



Provincia di Venezia, 1866-2015
Città Metropolitana di Venezia, dal 2015

Costituita nel 1866, in seguito alla terza guerra d'indipendenza, quando il Veneto fu annesso al Regno d'Italia. Nel 2015 la provincia è stata abolita e trasformata in Città Metropolitana. Il nuovo ente mantiene gli emblemi araldici del precedente.
Capoluogo: Venezia
Altre città: Chioggia, San Donà di Piave, Mira, Mirano, Portogruaro, Spinea, Jesolo, Martellago, Scorzè, Santa Maria di Sala, Marcon, Noale, Dolo
Sigla: 67 (1905-1927) - VE (dal 1927)

Bandiera: l'uso di una bandiera bianca recante lo stemma fu autorizzato con lettera ministeriale del 24 marzo 1887. Il DPR dell'11 gennaio 2002 ne ha fissato la forma: proporzioni 1/2 con quattro code che si estendono per circa 1/3 del drappo.
Gonfalone: bianco (DPR 15 aprile 1996). Prima del 1996 era in uso un gonfalone rosso (non ufficiale) con gli stemmi dei 14 principali comuni della provincia.

        

Stemma: d'azzurro, al leone d'oro, alato e nimbato dello stesso, con la testa posta di fronte, accovacciato, tenente con le zampe anteriori avanti al petto il libro d'argento, scritto delle parole in lettere maiuscole romane di nero, pax tibi Marce nella prima facciata, in quattro righe, ed evangelista meus nella seconda facciata, similmente in quattro righe.

Così come la città, anche la provincia si fregia del leone di San Marco. Lo stemma fu tra i primi (1875) a ottenere il Regio Decreto. Il  DPR del 1996 non lo ha cambiato ma ne ha migliorato il disegno e rettificato la blasonatura.

Decreto di concessione: RD 26 aprile 1875, DPR 15 aprile 1996.
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).


  






VERONA



Provincia di Verona

Costituita nel 1866 con l'annessione del Veneto all'Italia dopo la terza guerra d'indipendenza.
Capoluogo: Verona
Altre città: Villafranca, Legnago, San Giovanni Lupatoto, San Bonifacio, Bussolengo, Sona, Pescantina, Negrar, Cerea, Bovolone, Valeggio sul Mincio, San Martino Buon Albergo, Zevio, Sommacampagna
Sigla: 68 (1905-1927) - VR (dal 1927)

Bandiera: rossa con lo stemma completo al centro. Talora si osserva anche un semplice e incisivo drappo armeggiato.
Gonfalone: armeggiato, ma la scala è circondata da un serto di fronde.

        

Stemma: di rosso alla scala a pioli d'argento, di cinque traverse, posta in palo.

È il secondo stemma provinciale più antico tra quelli ufficialmente riconosciuti (dopo Ancona). Richiama l'arma agalmonico-simbolica di una delle più insigni signorie italiane, i Della Scala. La corona e gli altri ornamenti sono di foggia antica

Decreto di concessione: RD 26 marzo 1871.
Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).

  






VICENZA



Provincia di Vicenza

Costituita nel 1866, in seguito alla terza guerra d'indipendenza, quando il Veneto fu annesso al Regno d'Italia.
Capoluogo: Vicenza
Altre città: Bassano del Grappa, Schio, Valdagno, Arzignano, Thiene, Montecchio Maggiore, Lonigo, Malo, Cassola, Rosà, Romano d'Ezzelino, Marostica
Sigla: 69 (1905-1927) - VI (dal 1927)

Bandiera: non risulta in uso.
Gonfalone: bianco, con bordura rossa con ricami in oro e raffigurazioni negli angoli (RD 27 settembre 1938).


Stemma: troncato: il 1° interzato in palo, in a d'azzurro al monumento ossario d'argento aperto d'oro, fondato di verde con la leggenda di nero maiuscolo Pasubio; in b di rosso alla croce d'argento; in c d'azzurro al monumento ossario d'argento aperto del campo, fondato di verde con la leggenda di nero maiuscolo Cimone; il 2° partito alla verghetta d'oro sulla partizione: in a d'azzurro al monumento ossario d'argento aperto del campo, alla campagna di verde con la leggenda di nero maiuscolo Asiago; in b d'azzurro al monumento ossario d'argento aperto d'oro, alla campagna di verde con la leggenda di nero maiuscolo Grappa.

Gli ossari illustrati sullo stemma, raccolgono i resti di 73mila caduti italiani e austriaci, in gran parte ignoti, durante la prima guerra mondiale. I monumenti sono quelli eretti sui campi di battaglia della provincia di Vicenza.

Decreto di concessione: RD 15 aprile 1938.
Dal 1938 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa).