![]() Cartolina con stemma e bandiera del Trentino e con stemmi di alcuni comuni: Rovereto, Riva, Arco, Ala e Levico (1901). ![]() |
TRENTINO ALTO ADIGE Bolzano Trento |
Formata nel 1927, sottraendo i territori settentrionali alla
provincia di Trento. Provincia trilingue, germanofona per due terzi, di
lingua
ladina per meno del 5%. Nel secondo dopoguerra ottenne un primo statuto
di autonomia (accordo De Gasperi-Gruber, 1948), completato nel 1972.
È la provincia più estesa d'Italia. Capoluogo: Bolzano Altre città: Merano, Bressanone, Laives, Brunico, Appiano sulla Strada del Vino Sigla: BZ Bandiera: è bianco-rossa, divisa orizzontalmente e reca lo stemma al centro. Bianco e rosso sono i colori tradizionali del Tirolo, tratti dallo stemma del XII-XIII secolo. È nota dal 1995. Gonfalone: bianco-rosso diviso verticalmente (DPR 22 novembre 1996). |
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Stemma:
d'argento all'aquila antica del Tirolo, rostrata e membrata d'oro,
linguata di rosso, le ali caricate di sostegni d'oro.
La rappresentazione araldica dell'aquila si ispira a una raffigurazione del 1370 ancora visibile sull'altare della cappella di Castel Tirolo. I conti di Tirolo si fregiavano dell'aquila già sul finire del XII secolo, anche se gli smalti furono fissati successivamente. Non porta corona né ornamenti esteriori. Decreto di concessione: DPR 21 marzo 1983. |
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Stemma 1927-1943:
d'azzurro alla stella d'argento, accompagnata in punta da una catena di
monti al naturale, al capo di Savoia.
La stella si riferiva al capoluogo, i monti alle Alpi; il capo di Savoia ribadiva l'appartenenza al Regno d'Italia. Le vicende belliche portarono all'occupazione nazista della provincia e alla scomparsa dello stemma, che non fu più ripristinato in questa forma. Dal 1943 al 1983 la provincia restò senza stemma. Decreto di concessione: RD 27 novembre 1927 Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Costituita nel 1923, comprendeva tutto il Trentino-Alto
Adige (all'epoca "Venezia Tridentina"). Nel 1927 subì il
distacco
della provincia di Bolzano perdento circa un terzo del suo territorio.
Nel
1948 altri 12 comuni con maggioranza germanofona passarono alla
provincia di Bolzano. Provincia autonoma dal 1972. Capoluogo: Trento Altre città: Rovereto, Pergine Valsugana, Arco, Riva del Garda Sigla: 73 (1923-1927) - TN (dal 1927) Bandiera: Porpora-bianco-porpora a strisce orizzonali con lo stemma della provincia al centro. I colori erano già sulle ultime bandiere del principato vescovile. Mai adottata per legge ma largamente in uso dal 1995. Gonfalone: Il vecchio era partito di bianco e d'azzurro (RD 11 giugno 1925). L'attuale è a strisce orizzontali porpora-bianco-porpora (DPR 4 gennaio 1988). |
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Stemma: d'argento
all'aquila antica di Trento di nero, rostrata e membrata d'oro,
contornata da fiamme di rosso uscenti e linguata di rosso, con sostegni
d’oro, e trifogli dello stesso sulle ali.
Corona speciale a quattro fioroni. Ricalca il disegno originale dell'antico stemma con l'aquila "fiammata" di San Venceslao, concesso il 9 agosto 1339 dal re Giovanni di Boemia al principe-vescovo di Trento Nicolas Alreim. Riscoperto nel 1973, fu utilizzato dal marzo 1983 per rappresentare la provincia di Trento sullo stemma regionale. Decreto di concessione: DPR 4 gennaio 1988. |
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Stemma ? -1988:
d'argento
all'aquila caratteristica di Trento, posata su un monte di quattro cime
di verde.
Si tratta di una rielaborazione dello stemma originale del 1925, con l'eliminazione definitiva del capo, avvenuta gradualmente dopo il 1948. Decreto di concessione: non rilevato |
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Stemma 1948- ?:
d'argento
all'aquila caratteristica di Trento, posata su un monte di quattro cime
di verde, al capo di rosso.
Nel 1948 si procedette a "depurare" lo stemma dai riferimenti alla situazione precedente la seconda guerra mondiale. Il capo di Savoia fu in un primo tempo cambiato in un capo di rosso pieno (che scomparirà gradualmente negli anni a seguire) e il campo dello scudo fu nutato in argento, probabilmente per cancellare l'azzurro savoiardo. Decreto di concessione: non rilevato |
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Stemma 1925-1948:
d'azzurro
all'aquila caratteristica di Trento, posata su un monte di quattro cime
di verde, al capo di Savoia.
Raffigurazione arbitraria dell'aquila tridentina. Il monte di quattro cime voleva rappresentare i valichi alpini di Dobbiaco, Resia e Brennero, che all'epoca erano in provincia di Trento. La simbologia diventò inadeguata nel 1927 allorché il confine alpino passò sotto la nuova provincia di Bolzano. Decreto di concessione: RD 11 giugno 1925. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |