Cartolina Lega Nazionale, con gli stemmi delle terre irredente e il ritratto di Dante Alighieri (1902). Bandiere di alcune delle principali città |
FRIULI- VENEZIA GIULIA Gorizia Pordenone Trieste Udine province giuliano-dalmate perdute: Cattaro Fiume Lubiana Pola Spalato Zara |
Nota sulla denominazione delle province del Friuli -Venezia Giulia
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Formata nel 1927, sottraendo territori alle province di
Udine e di Trieste.
Dopo il 1947, a seguito delle vicende belliche, pur acquistando
alcuni comuni dalla provincia di Trieste, risultò fortemente
ridimensionata. Capoluogo: Gorizia Altre città: Monfalcone, Ronchi dei Legionari Sigla: GO Bandiera: azzurra e gialla divisa orizzontalmente con lo stemma provinciale al centro. Si espone anche come semplice bicolore senza lo stemma. Gonfalone: partito d'azzurro e di giallo (RD 30 maggio 1929). |
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Stemma:
trinciato: il 1° d'azzurro al leone coronato d'oro; il 2°
sbarrato d'argento e di rosso
Ricalca lo stemma dell'antica contea principesca di Gorizia. Il leone era l'arma originaria dei conti, mentre il barrato era preso dalla bandiera di vassallaggio al patriarcato di Aquileia, esistente nel 1338. Decreto di concessione: DCG 13 novembre 1929 (riconoscimento) Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Già circondario della provincia di Udine a ovest del
Tagliamento, fu elevata a provincia nel 1968. Capoluogo: Pordenone Altre città: Sacile, Cordenons, Azzano Decimo, Porcia, San Vito al Tagliamento, Fontanafredda Sigla: PN Bandiera: divisa orizzontalmente d'azzurro e di giallo con lo stemma della provincia al centro. Gonfalone: partito d'azzurro e di giallo. |
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Stemma:
d'azzurro alla figura della dea Concordia vestita che tiene nella mano
destra un ramoscello d'ulivo al naturale e nella sinistra una
cornucopia d'oro piena di frutti pure al naturale. Scudo bordato d'oro.
Sotto la punta dello scudo, su lista d'azzurro, con le estremità
bifide, il motto in caratteri romani maiuscoli di nero Concordia
parvae
res crescunt.
Ispirato allo stemma della provincia di Udine. Non ha riferimenti storici. Significato di ammonimento morale della figura e del motto. Giallo e azzurro sono colori tipicamente friulani. Decreto di concessione: DPR 30 aprile 1976. |
Costituita nel 1922 sui territori acquisiti dall'Italia in
applicazione del trattato di Rapallo, si identificò con la
Venezia Giulia, ma nel 1923 fu notevolmente ridotta per
la formazione della nuova provincia di Pola; nel 1927 fu ancora
ridimensionata a favore della neoprovincia di Gorizia. Dopo la
seconda guerra mondiale, a causa dell'amputazione delle terre istriane,
la provincia fu smembrata: una parte fu ceduta alla provincia di
Gorizia, un'altra alla Jugoslavia e una terza costituì il
Territorio Libero diviso a sua volta in due zone d'influenza. La "zona
A" tornò italiana nel 1954 e costituì l'odierna
provincia, la meno estesa d'Italia. Capoluogo: Trieste Altre città: Muggia Sigla: 74 (1923-1927) - TS (dal 1927) Bandiera: azzurra caricata dello stemma provinciale. Gonfalone: azzurro (RD 22 settembre 1927, RD 21 ottobre 1937). |
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Stemma:
d’azzurro, al vallo romano torricellato di due pezzi d’argento, aperto
e finestrato del campo, fabbricato di nero, posto su una vetta di monte
di tre cime al naturale e accompagnato fra le due torri da un’alabarda
d’argento; alla campagna d’azzurro, mareggiata d’argento..
Rielaborazione del sigillo comunale trecentesco, rimasto in uso fino al 1516, a sua volta ispirato a monete vescovili datate 1202. Il "vallo romano" non corrisponde a una costruzione realmente esistita pur alludendo all’antica cintura difensiva romana eretta alla Porta Orientale. Decreto di concessione: RD 22 settembre 1927 Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Costituita nel 1866 come provincia del Veneto, con
l'annessione di quest'ultimo all'Italia. Ampliata notevolmente nel 1923
con
territori assegnati all'Italia dopo la prima guerra mondiale, ceduti di
nuovo nel 1927 a favore della nuova provincia di Gorizia. Nel 1947
passò dal Veneto (allora "Venezia Euganea") alla nuova regione
autonoma del Friuli-Venezia Giulia. Nel 1968 si separò la nuova
provincia di Pordenone. Capoluogo: Udine Altre città: Codroipo, Tavagnacco, Cervignano del Friuli, Latisana Sigla: 66 (1905-1927) - UD (dal 1927) Bandiera: drappo partito di azzurro e di giallo con lo stemma della provincia attraversante; la denominazione dell’ente, che circonda lo scudo, nelle espressioni italiana e friulana in lettere maiuscole (DPR 2 ottobre 2006). Gonfalone: partito d'azzurro e di giallo (DPR 13 giugno 1970). |
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Stemma:
d'azzurro
all'aquila con corona ducale d'oro, al volo abbassato, linguata e
armata d'oro. Scudo bordato d'oro
Lo stemma provinciale esisteva già dalla fine del XIX secolo, con variazioni nel disegno. Deriva dall'antica arma del patriarcato di Aquileia che appare oggi sui vessilli della "piccola patria" del Friuli. Decreto di concessione: RD 28 marzo 1938, DPR 13 giugno 1970 (riconoscimenti). Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Formata nel 1924 con parte dei territori dell'ex Stato
Libero e con alcuni comuni della provincia di Pola. Dopo gli illusori
ingrandimenti del 1941-1943, fu definitivamente annessa alla Jugoslavia
nel 1945. Capoluogo: Fiume Altre città: Abbazia Sigla: 76 (1924-1927) - FU (1927-1928, ancora in uso nella modulistica) - FM (1928-1945) Bandiera: drappo azzurro, all'incirca quadrato, ma allungato da quattro code, caricato dello stemma della provincia (RD 25 giugno 1926). Gonfalone: azzurro, anche in versione a forma di labaro (RD 25 giugno 1926, RD 16 febbraio 1928). |
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Stemma:
partito: il 1° di nero al fascio littorio d'oro, posto in palo e
rivoltato; il 2° di porpora alla costellazione dell'Orsa
Maggiore d'oro.
Erano riuniti il simbolo e il colore del regime fascista e le sette stelle dell'Orsa che Gabriele D'Annunzio aveva voluto sui vessilli della Reggenza del Carnaro nel 1920. Decreto di concessione: RD 25 giugno 1926, RD 16 febbraio 1928. Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Costituita nel 1923 dopo l'annessione al regno d'Italia dei
territori istriani in base al trattato di Rapallo. Nel 1924 e nel 1928
subì alcune rettifiche territoriali a favore della provincia di
Fiume. Nel 1945, in seguito agli accadimenti bellici, fu occupata dalla
Jugostavia, a cui fu assegnata definitivamente nel 1947. Capoluogo: Pola Altre città: Capodistria, Parenzo, Pirano, Isola d'Istria, Rovigno Sigla: 70 (1923-1927) - PL (1927-1947, ancora in uso nella modulistica) Bandiera: non risulta che all'epooca fosse in uso. Gonfalone: azzurro. |
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Stemma:
d'azzurro
alla capra d'oro, unghiata di rosso, la testa in maestà, sopra
la roccia di verde.
La capra (o caprone) è un'antichissimo simbolo istriano. Sotto l'impero asburgico era l'arma del margraviato d'Istria che ricalcava quasi esattamente la provincia italiana, pur avendo il capoluogo a Parenzo. Compariva anche tra i domìni sulla grande arma della Serenissima. Decreto di concessione: RD 24 ottobre 1929 (riconoscimento). Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Costituita ufficialmente nel 1923 sui territori dalmati
annessi all'Italia nel 1920 dal trattato di Rapallo. Nel
1944, in seguito agli eventi bellici, dopo gli effimeri ingrandimenti
del 1941-43 che arrivarono a includere Sebenico, la provincia fu
annessa alla Jugoslavia. Capoluogo: Zara Altre città: --- Sigla: 75 (1923-1927) - ZA (1927-1944, ancora in uso nella modulistica) Bandiera: armeggiata, riproduceva lo stemma della provincia. Gonfalone: azzurro (RD 12 febbraio 1931). |
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Stemma:
d'azzurro alle tre teste di leopardo d'oro, linguate di rosso e
coronate all'antica, poste 2,1.
Si urtilizzò l'arma dell'antico regno della Dalmazia, nella versione risalente alla seconda metà del XV secolo. Lo stemma dalmata era già noto da oltre un secolo (1349), ma aveva il campo rosso e le teste erano definite "di leone".. Decreto di concessione: RD 12 febbraio 1931 (riconoscimento) Dal 1933 al 1943 portò il "capo littorio" (v. tavola relativa). |
Provincia istituita durante la seconda guerra mondiale (3
maggio 1941) e occupata dai tedeschi dopo l'8 settembre 1943. Si
estendeva su circa un quarto dell'attuale territorio sloveno, nelle
valli dell'isonzo e del Vipacco. Comprendeva 95 comuni. Capoluogo: Lubiana Altre città: Nova Urbe (Novo Mesto) Sigla: LB Bandiera: non risultano bandiere dell'epoca. Gonfalone: non risulta. |
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Stemma: nessun
stemma in uso all'epoca.
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Provincia istituita nel maggio 1941, estesa su una porzione
di territorio costiero e su alcune isole dalmate, oggi appartenenti
alla Croazia. In tutto 13 comuni. Occupata dai tedeschi dopo l'8
settembre 1943 e aggregata alla Croazia Capoluogo: Spalato Altre città: Traù Sigla: Spalato Bandiera: non risulta. Gonfalone: non risulta. |
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Stemma: non
risulta alcun
stemma provinciale.
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Provincia costituita durante la seconda guerra mondiale
intorno alle Bocche di Cattaro, durata dal maggio 1941 al settembre
1943 quando fu occupata dai tedeschi. Aveva 15 comuni. Oggi fa parte
del Montenegro. Capoluogo: Cattaro Altre città: - Sigla: Cattaro Bandiera: non risultano bandiere dell'epoca. Gonfalone: non risulta. |
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Stemma: nessun
stemma provinciale.
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