© Roberto Breschi
Sommario. Il
ducato di Parma e Piacenza fu tenuto dai Farnese fino al 1731 da
quando, nel 1545, papa
Paolo III lo costituì separandolo dai territori dello Stato
Pontificio a favore del figlio naturale Pier Luigi. Passato nel
1731 sotto i vessilli bianchi dei Borboni di Spagna in seguito alla
morte dell’ultimo Farnese, il ducato subì varie vicende,
ma sempre ritornò a un Borbone finché, nel 1808, divenne
un dipartimento dell’Impero francese. Il Congresso di Vienna lo
assegnò
nel 1815 all’ex imperatrice Maria Luisa che lo governò fino
alla morte nel 1847. Qullo stesso anno il ducato ritornò ai
Borboni, ma ormai premevano i moti insurrezionali e nel 1848 apparve
fugacemente
il tricolore. Nel 1859 i Borboni furono cacciati e l’anno successivo
il ducato si unì al regno d’Italia.
Ducato di Parma e Piacenza, 1545-1731
Bandiera portata a Parma
dai Farnese nel 1545
e sostituita dai vessilli spagnoli nel 1731. Riproduceva lo stemma
della
casata, con sei gigli, o giacinti, azzurri in campo giallo. Alla morte
senza
discendenti dell'ultimo duca Antonio Farnese nel 1731, il ducato
passò
alla nipote Elisabetta la quale, essendo andata in moglie nel 1714 a
Filippo
V di Spagna lo trasmise ai Borbone.
Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, c.1815-1847
Bandiera di stato
introdotta verso il 1815. Sarebbe durata fino alla morte di Maria Luisa
nel 1847. Il 14 maggio 1814 il
governo provvisorio austriaco aveva deliberato che i colori dello stato
di Parma fossero il celeste e il bianco; essi esistettero in forma di
coccarda
ma pare da escludere che fossero portati sulle bandiere. Comunque sia,
il
6 agosto successivo le coccarde furono cambiate in rosso e bianco,
colori
austriaci, e poco dopo sarebbe apparsa la corrispondente bandiera.
Quest'ultima,
comunemente accettata, non è tuttavia provata al cento per cento.
Nello stesso periodo fu
in uso un'insegna mercantile per la navigazione fluviale. Le armi al
centro, in singolare posizione orizzontale, erano quelle di Maria Luisa
(partite di Farnese e Guastalla con scudetto interzato in palo
d'Asburgo, Austria e Lorena. Corona e
collare dell'Ordine di San Giorgio). Le proporzioni del drappo erano
forse 5/7 (in tal caso gli scacchi della larga bordura sono quadrati
perfetti).
Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, 1848-1849
Bandiera di stato la cui
esistenza non è del tutto accertata. Una coccarda giallo-celeste
fu istituita con decreto del 29 gennaio 1848 ed è presumibile
che i medesimi colori siano passati su un drappo a strisce orizzontali.
I colori erano quelli dei Farnese il cui scudo i Borbone-Parma avevano
incluso nel loro stemma. Scomparsa probabilmente con l'abdicazione di
Carlo II, il 14 marzo 1849. In ogni caso, dal 22 marzo al 16 agosto del
1848, in seguito ai moti rivoluzionari, fu alzato il tricolore.
Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, 1850-1851
Bandiera di stato dal
settembre del 1850 al 15 agosto 1851. La bandiera era detta giornaliera
perché
la si esponeva nei giorni feriali, mentre nei festivi era sostituita
dallo stendardo ducale. Servì da modello alla successiva, di
identico uso, dalla quale si distingueva per la mancanza della bordura
rossa e per
il numero dei gheroni (12 anziché 8).
Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, 1851-1859
Bandiera di stato
definita con decreto di Carlo III di Borbone del 15 agosto 1851 e
durata fino al 9 giugno 1859, quando i Borboni furono definitivamente
allontanati da Parma. Il bordo rosso fu aggiunto probabilmente
perché oltre ai colori locali (giallo e azzurro) fossero
rappresentati anche quelli dei Borbone di Spagna, giallo e rosso.
Nello stesso periodo fu
adottata una bandiera
mercantile per la navigazione fluviale: un drappo bianco con la
bandiera
di stato nel cantone. Si può supporre che l'azzurro di queste
due
ultime bandiere fosse di tonalità più scura; infatti nel
decreto
del 15 agosto 1851 tale colore è definito "turchino", mentre
fino
ad allora era citato come "ceruleo".
STATI PREUNITARI (Indice)
Bibliografia
Armi Antiche, 1970 - Vex. Ital., 2, XXIII, 1996, 1,
XXIV, 1997 e 2, XXIV, 1997
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© Roberto Breschi
Sommario. Libero
comune dal XII secolo, Mantova cadde nel 1328 in mano dei Gonzaga che
vi crearono una splendida corte. Nel 1433 Gian Francesco fu
riconosciuto marchese dall'imperatore Sigismondo e Federico fu il primo
duca di Mantova nel 1530. Rapida decadenza nel corso del XVII secolo;
una grave crisi dinastica portò sul trono del ducato un ramo
cadetto francese della casata (Gonzaga-Nevers) e nel 1708 il suo
territorio fu spartito tra i Savoia e l'Impero.
Ducato (già Marchesato) di Mantova, 1433-1708
Città guelfa,
Mantova ebbe bandiere bianche con croce rossa fin dal XIII secolo (di
solito con l'immagine di Virgilio come in quella civica attuale). Nel
1433, in coincidenza con il riconoscimento del marchesato, la croce fu
accantonata da quattro aquile nere, e tali furono anche le insegne e le
armi dei Gonzaga, che in precedenza erano a strisce oro e nere. Queste
bandiere furono con probabilità usate occasionalmente fino alla
spartizione del ducato del 1708.
STATI PREUNITARI (Indice)
Bibliografia
Vex. Ital., 1, IV, 1977; 2, XIII, 1987
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