Bandiera adottata con legge regionale del 21 maggio 1999, ma già apparsa nel 1995 (talora con la dicitura in oro "Regione Abruzzo" sopra lo stemma, non confermata dalla legge). Drappo di proporzioni 2/3, contornato da una bordura d'oro; nastro tricolore (qui non rappresentato) annodato sotto il puntale. Al centro del campo bordò (che vuol simboleggiare il tradizionale calore del popolo abruzzese) lo stemma regionale adottato insieme al gonfalone il 22 luglio 1986. Esso rispecchia la natura della regione: i monti innevati (i più elevati di tutto l'Appennino), le valli e le colline, il mare.
Principali città: L'Aquila (capoluogo)
Bibliografia - Vexilla Italica, 1, 1987; 2, 2000
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La regione Molise (staccatasi dall'Abruzzo nel 1963) adottò lo stemma con deliberazione del consiglio regionale del 21 giugno 1978. Il disegno intendeva "richiamare il ricordo storico romano e preromano del Sannio", ma il nesso restava e resta alquanto oscuro. Oltretutto la descrizione lacunosa lasciava dubbi sul colore (blu o rosso?). Le prime bandiere, esposte in manifestazioni fieristiche (es. fiera di Milano) verso il 1985, avevano lo scudo blu. La bandiera poi riappare nel 1995 correttamente con lo scudo rosso. Essa, come il gonfalone, non è mai stata resa ufficiale.
Principali città: Campobasso (capoluogo)
Bibliografia - Vexilla Italica, 2, 1985; 1, 1986
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Bandiera adottata con legge regionale dell'8 settembre 1988. Proporzioni 2/3 con cornice larga 1/20 e distante dal bordo 1/15 della lunghezza del drappo. Al centro lo stemma della regione in oro. Era una bandiera regionale sui generis essendo il suo uso limitato ai presidenti del Consiglio e della Giunta e alle deputazioni dell'Assemblea regionale presenti a manifestazioni ufficiali nel territorio della regione. Probabilmente caduta presto in disuso, fu in ogni caso, se non esplicitamente abolita, di fatto sostituita nel 2001.
Bandiera apparsa nel 1995 conseguentemente all'invito del Presidente della Repubblica, ma adottata ufficialmente con legge regionale del 10 agosto 2001. È copiata dal gonfalone che fu adottato insieme allo stemma l'8 settembre 1988. Proporzioni 2/3. Lo stemma, che occupa in altezza i 3/5 del drappo, è accompagnato - anche se la legge non lo prevede - dalla scritta "Regione Puglia", in oro, dritta o leggermente arcuata. La figura ottagonale rappresenta la pianta del famoso Castel del Monte, presso Andria, fatto costruire a mezzo del XIII secolo da Federico II. L'olivo entro l'ottagono allude a una delle maggiori risorse economiche locali, e le cinque torte verdi in capo allo stemma simboleggiano le province pugliesi. Il 10 maggio 2011 è stata aggiunta una sesta torta per rappresentare anche la nuova provincia di Barletta-Andria-Trani istituita nel 2004: di conseguenza anche la bandiera risulta modificata.
Principali città: Bari (capoluogo), Taranto, Foggia
Bibliografia - Vexilla Italica, 1, 1989 - Archivio personale (leggi e fotografie)
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Bandiera introdotta il 6 aprile 1999, quattro anni dopo la prima fugace apparizione del 1995; non risulta una legge specifica, tuttavia è ufficialmente stabilito che la bandiera debba essere esposta nella "Giornata dei lucani nel mondo" (22 maggio), così come pubblicato sul bollettino regionale del 10 aprile 1999. Proporzioni 2/3 con lo scudo che occupa i 3/5 dell'altezza del drappo. La Basilicata fu la seconda regione a statuto ordinario, dopo la Campania, a dotarsi di stemma e gonfalone il 23 giugno 1973. Lo stemma, con le quattro strisce ondulate che rappresentano i fiumi Agri, Basento, Bradano e Sinni, compare anche sul gonfalone, azzurro come la bandiera.
Principali città: Potenza (capoluogo)
Bibliografia - Vexilla Italica, 1, 1986; 2, 2000
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