© Roberto Breschi
Sommario. Stato
non molto grande ma popoloso, che si estendeva attorno al porto di
Cochin, una delle prime città indiane in cui si stabilirono
missioni commerciali europee, prima portoghesi (vi giunse nel 1502
Vasco de Gama che vi morì nel 1524) e poi britannici (1635).
Oggi fa parte del Kerala e la città è tuttora importante
scalo sulla costa del Malabar.
Principato di Cochin, (c. 1890)-1947
Bandiera di stato e
stendardo del ragià, risalente, almeno per quanto riguarda il
disegno dello stemma, a circa il 1890. Sostituita nel 1947. Nel campo
color malva, uno scudo di stile indiano, ovale, che conteneva quattro
figure legate al culto: un palanchino, un
parasole, una conchiglia e una lampada; il tutto circondato da una
giarrettiera dorata con il motto in lingua malayalim e
sormontato da una corona indigena con un diamante (sarpech). I
due elefanti turchese che facevano
da supporti erano simbolo di forza e saggezza. Sul cartiglio il motto
in
inglese "L'onore è il tesoro della nostra famiglia", aggiunto
probabilmente in una fase successiva.
Principato di Cochin, 1947-1949
Nel 1947 la vecchia
bandiera, fu drasticamente semplificata allo scopo di renderla
più moderna; la nuova tuttavia ebbe breve durata perché
nel 1949 il principato fu soppresso. Ridotta ad un tricolore dalle
tinte tratte dall'antico vessillo, malva, giallo-oro e turchese,
esisteva in due versioni: di stato, sulla quale le quattro figure dello
stemma erano sistemate entro un disco bianco con il motto di stato
sulla cornice, e nazionale pulita.
Principato di Cochin, 1921-1949
Bandiera mercantile
concessa il 2 agosto 1921 dall'Ammiragliato
britannico ed entrata effettivamente in uso verso il 1930. Abolita nel
1949.
Come gli altri stati costieri sul mare Arabico, anche Cochin ebbe una Red
Ensign con proprio badge. Quest'ultimo era costituito dai
soliti
quattro oggetti presi dallo stemma di stato.
STATI PRINCIPESCHI (Indice)
Bibliografia
Flaggenbuch
OKM, 1939 - J.D. McMeekin, Arms and Flags of the Indian Princely
States, 2, sez. 6, 1990 - Riv. Marittima, Suppl., 6, 1998 - Archivio
CISV, scheda 53/45
© Roberto Breschi
Sommario.
Cannanore era il più settentrionale dei quattro antichi
sultanati della costa del Malabar (gli altri erano, procedendo verso
sud, Calicut, Cochin e Travancore). Sede di missioni commerciali e
militari portoghesi (1502) e poi olandesi (1656), occupata dal Mysore,
diventò tributario dei britannici nel 1783. Lo stato comprendeva
anche le prospicienti isole Laccadive ed era retto, di solito in linea
femminile (una begum) dalla famiglia Arakkan, la cui
autorità era del tutto nominale essendo gl'inglesi i veri
padroni (la capitale omonima fu la sede, fino al 1887,
del quartier generale britannico per la costa occidentale) .
Sultanato di Cannanore e Laccadive, Kannur-i-Lakshadweep, epoca
imprecisata
Possibile bandiera di
stato, dedotta dal sigillo della casa regnante. Il crescente e la
stella attestavano la fede mussulmana dei sovrani. Datazione incerta.
Sultanato di Cannanore, Kannur, sec. XVIII/XIX
Bandiera riportata di
frequente sulle carte ottocentesche con attribuzione al "Malabar", ma
talora definita "della regina di Cannanore". Il Malabar, già
annesso al Mysore nella seconda metà del XVIII secolo, fu
occupato dai britannici, che ripristinarono i quattro principati locali
(Cannanore, Calicut, Cochin e Travancore). Si sarebbe verificata
allora l'inesatta attribuzione della bandiera, a causa dell'equivoco
della
parte per il tutto, all'intero Malabar e non a Cannanore soltanto.
STATI PRINCIPESCHI (Indice)
Bibliografia
J.D.
McMeekin, Arms and Flags of the Indian Princely States, 2, sez. 7, 1990
- Riv. Marittima, Suppl., 6, 1998
- Archivio CISV, scheda 53/7 - Carte varie