© Roberto Breschi
Sommario.
L’Angola deriva il nome dal titolo (ngola) che competeva ai capi
di un antico regno indigeno, del quale, verso la metà del XVI
secolo, il Portogallo assunse in pratica il controllo. Vincendo anche
la concorrenza olandese, i portoghesi si spinsero verso l’interno e
verso sud, ampliando enormemente i loro domini e servendosi della
popolazione come serbatoio di schiavi da inviare nelle piantagioni
brasiliane.
Nel 1935 l’Angola divenne una provincia d’oltremare. Verso il 1950
cominciarono
a farsi sentire le istanze nazionalistiche che portarono
all’indipendenza
nel 1975. Anche in Angola, fino al 2002 sussisteva uno stato di guerra
civile;
un
vasto territorio nel sud-est del paese era controllato dall’UNITA (União
Nacional para a Independencia Total de Angola), in opposizione al
regime
di Luanda.
Repubblica di Angola, República de Angola, dal 1975
Bandiera valida per
tutti gli impieghi adottata l’11 novembre 1975, giorno
dell’indipendenza. Il bicolore rosso-nero, espressione del motto
rivoluzionario “libertà o morte”, già usato dal movimento
"26 luglio" a Cuba e dai sandinisti in Nicaragua, fu adottato nel 1965
anche dall’MPLA (Movimento Popular de Libertação de
Angola): portava una grande stella gialla al centro. Da esso
derivò direttamente la bandiera nazionale; il rosso assunse
allora il significato del sangue
versato per la libertà e il nero passò a rappresentare
l’Africa.
Furono aggiunti un machete e una ruota dentata incrociati,
simboli
delle attività agricole e industriali, a similitudine della
falce
e del martello sovietici.
Angola Libera, Angola Livre, 1975-2002
Bandiera nazionale e di
stato de facto dell’Angola
Libera, governata dall’UNITA (União Nacional para a
Independencia
Total de Angola) che controllava un vasto territorio nel sud-est
dell’Angola,
in opposizione al regime di Luanda. Nel 2002 l'UNITA ha abbandonato la
lotta armata e si è trasformata in partito politico,
rappresentato nel parlamento nazionale. Il rosso ricordava il sangue
versato
nella
lotta per l’indipendenza; il verde, la speranza nella vittoria. Il
gallo
nero simboleggiava il risveglio dei popoli africani e il sole dai
sedici
raggi
rappresentava le altrettante province dell’Angola.
CABINDA
Bibliografia
Flag
Bull., XIV:6, 1975; 119, 1986 e 138, 1990
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© Roberto Breschi
Sommario. Cabinda
è una piccola enclave
angolana in territorio congolese, ricca di petrolio e perciò
nelle
mire degli stati vicini. Già protettorato portoghese, non
ottenne l'indipendenza come gli altri possedimenti lusitani.
L'indipendenza tuttavia fu dichiarata dal fronte di liberazione
nazionale il 1° agosto 1975, tre mesi prima di quella
dell’Angola. Nel novembre successivo le truppe angolane invasero la
Cabinda. La lotta per l'autodeterminazione non si spense e, pur se
attenuata, non si è mai sopita.
Kabinda, dal 1975
Bandiera apparsa nel
1975 allorché il Fronte di Liberazione di Cabinda
annunciò l’indipendenza della piccola enclave portoghese nel
territorio dello Zaire per il 1° agosto 1975. Il tentativo non
andò a buon fine, ma le
aspirazioni all’autonomia restarono vive sotto la stessa bandiera, i
cui
colori furono probabilmente tratti da una precedente bandiera del
fronte, gialla con un paesaggio in bruno, rosso, verde, azzurro e
bianco raffigurato entro un disco centrale. A causa delle presenza di
varie fazioni
del movimento indipendentista, spesso in competizione fra loro, la
bandiera presenta molte varianti nel disegno dell'emblema
centrale e nella disposizione dei colori. Dei due modelli rappresentati
il primo è il più diffuso, il secondo è attestato
al 2008.
Repubblica di Cabinda, República de Cabinda, Kilansi kia
Kabinda
Nuova bandiera della "Repubblica federale di Cabinda" che fa
riferimento al
movimento più organizzato, il Frente de
Libertação do Estado de Cabinda – Forças Armadas
de Cabinda (FLEC-FAC). Fu adottata nel 2000. L’arancione
rappresenta le insegne e la corona di rame degli antichi principi di
Cabinda, il bianco simboleggia la ricca cultura del Paese e il nero la
popolazione nativa di Cabinda.
Altra bandiera della Repubblica di Cabinda che fa capo a un governo in
esilio sostenuto da una fazione del FLEC rivale della precedente.
Adottata dopo il 1996. Sulla striscia centrale è raffigurato un
padrão,
monumento tuttora esistente eretto in
ricordo del
trattato di
Simulambuco (1885) che istituì il protettorato portoghese sulla
Cabinda, sancendo l'impegno della madrepatria a
preservarne l’integrità territoriale. Nonostante che tale
impegno
sia stato disatteso, il monumento è considerato simbolo di
identità dalla popolazione di
Cabinda.
Ancora una bandiera "nazionale" della Cabinda, adottata da un'altra ala
del FLEC (FLEC-Original) in data imprecisata, non successiva al 2008,
che unisce i colori della bandiera precedente con quelli originali del
1975.
ANGOLA
Bibliografia
Flag
Bull., XVI:5, 1977 - Vexilla Italica, 70, 2010 (G. Sala)
© Roberto Breschi
Sommario.
Risalgono al 1506 i primi insediamenti portoghesi nel Mozambico. La
colonia fondata nel 1572 era limitata ad alcune zone costiere, dalle
quali procedette la lenta conquista di tutto il paese, completatasi
soltanto nel 1915. Nel 1951 il Mozambico diventò una provincia
portoghese d’oltremare e nel 1975 conseguì l’indipendenza dopo
una lotta di liberazione iniziata nel 1962.
Moçambique, 1974-1975
Bandiera esistente
già dal 1962, alzata dal Fronte per la liberazione del Mozambico
(FRELIMO); il 5 settembre 1974 tuttavia entrò in uso come
bandiera nazionale ufficiosa, con dignità pari al vessillo
portoghese; sostituita il 25 giugno 1975, giorno dell’indipendenza.
Proporzioni circa 2/3. La striscia centrale nera rappresentava il
popolo del Mozambico, mentre la verde e la gialla stavano
rispettivamente per il territorio e per le risorse; il triangolo rosso
simboleggiava la lotta per la libertà.
Repubblica Popolare del Mozambico, República Popular de
Moçambique, 1975-1983
Bandiera valida per
tutti gli usi, alzata il 25 giugno 1975, con la proclamazione
dell’indipendenza, e sostituita nel 1983. Proporzioni 5/8. Disegno
peculiare e stessi colori della bandiera precedente, con analoga
simbologia: il verde per l’agricoltura, il rosso per il sangue versato,
il nero per la popolazione, il giallo per le ricchezze del sottosuolo e
il bianco per la pace. L’emblema conteneva simboli del lavoro,
dell’istruzione e della lotta (ingranaggio, libro e armi) e la stella
del socialismo.
Repubblica Popolare del Mozambico, República Popular de
Moçambique, 1983-1990
Repubblica del Mozambico, República de Moçambique,
dal 1990
Bandiera valida per
tutti gli usi, adottata nell’aprile del 1983 e confermata dalla nuova
costituzione del 1990 che introdusse il pluripartitismo. Proporzioni
5/8. Stessi colori della vecchia bandiera e stesso significato.
È ripreso il disegno della prima bandiera nazionale, ovvero del
Fronte nazionale (FRELIMO); in più un nuovo emblema, diverso dal
precedente, ma con molti elementi in comune: la stella e il libro con
la zappa e il mitra kalashnikov incrociati.
Bibliografia
Flag
Bull., XIII:5, 1974; XIV:2, 1975 e 102, 1983
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